Giacomo Passeri condannato all’ergastolo in Egitto per spaccio, l’appello della famiglia: “L’Italia ci aiuti”

RMAG news

Una sentenza inattesa, durissima da digerire. Giacomo Passeri, il 31enne italiano che da un anno è detenuto in Egitto, al Cairo, con l’accusa di detenzione e traffico internazionale di sostanze stupefacenti, è stato condannato all’ergastolo scontare nelle prigioni egiziane.

La sentenza è arrivata in realtà il 19 agosto al termine del processo di primo grado nei confronti del 31enne originario della Sierra Leone, cresciuto a Pescara e residente da qualche anno a Londra: a comunicarne l’esito oggi sono stati i fratelli Andrea e Antonio.

“Siamo ancora sotto choc: ci hanno comunicato che mio fratello è stato condannato all’ergastolo, con 25 anni da scontare in Egitto”, ha detto all’Adnkronos Andrea Passeri.

“Lui si è sempre dichiarato innocente, si sente abbandonato”, racconta Andrea il quale, dopo la condanna, dice di non aver ricevuto alcun contatto dall’Ambasciata italiana al Cairo. “Chiediamo allo Stato, alla politica italiana di farlo tornare in Italia, di interessarsi almeno al caso attraverso la documentazione ufficiale rilasciata dalle autorità egiziane in mio possesso. Giacomo è ingiustamente trattenuto lì, si faccia qualcosa per riportarlo al più presto a casa”, è l’appello del fratello.

La situazione di Giacomo è drammatica: è detenuto da un anno in celle buie e sporche, condivise con uomini accusati di omicidio, mentre la sua colpa è stata solo quella di detenere una piccola quantità di marijuana quando è stato fermato il 23 agosto di un anno fa durante il suo viaggio in Egitto.

Sulla vicenda, come ricorda l’Ansa, si registrano anche le dichiarazioni del deputato di AVS Marco Grimaldi e del segretario regionale Sinistra Italiana Abruzzo Daniele Licheri, che hanno chiesto l’immediato intervento del Governo Italiano. Per loro si è in presenza di “una vicenda dai diritti umani negati. Abbiamo visto la vicenda Regeni, la vicenda Zaki, non ci fidavamo di chi diceva che in Egitto andava tutto bene. È stato detenuto senza traduttori, sottoposto a un interrogatorio senza avvocati. Non c’è bisogno di sapere di che cosa Luigi Giacomo Passeri sia stato accusato”.

La Farnesina in una nota ha sottolineato che sta “continuando a seguire il caso con la massima attenzione, attraverso costanti contatti con il legale del connazionale e ha richiesto alle competenti autorità egiziane di autorizzare una visita consolare in carcere con la massima urgenza, per prestare ogni necessaria assistenza”, sottolineando che il legale di Passeri “ha comunque già informato l’Ambasciata dell’intenzione di presentare ricorso“.

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