Gianna Nannini: i 70 anni della rocker italiana, la figlia, la compagna, le canzoni: “Non sono gay o bisex, sono nata senza genere”

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Per festeggiare i suoi 70 anni: un film, un libro, un nuovo disco. E quindi nuova musica, canzoni, di quelle con le quali Gianna Nannini ha costruito una carriera formidabile, una personalità riconoscibilissima, una disinvoltura meritatissima. Gianna Nannini donna rock, autrice, cantante, urlatrice, modello e ispiratrice. Gianna Nannini che rimbalza definizioni: “Bisogna liberarsi dalle etichette, dal pregiudizio, dall’intolleranza e dalla benevolenza degli eterosessisti (i radical chic del sesso) – ha detto in un’intervista al settimanale Il Venerdì di Repubblica – Io non mi riconosco in nessun brand, è un sistema sorpassato come l’azzurro e il rosa che identificavano i bambini. Appartengo solo alla libertà di pensiero. Ma forse, se fossimo già a questo punto, non lo so se mi fareste oggi quest’intervista …”.

E infatti Gianna Nannini non è mai andata a un Pride. Una volta, forse, in Canada. E ad alcune manifestazioni a Londra. È nata a Siena, figlia di Danilo, noto industriale dolciario oltre che presidente del Siena e Priore della Contrada della Civetta. Ha studiato pianoforte, lavorato nella pasticceria di famiglia, è cresciuta nella casa discografica Numero Uno. Ha militato nel gruppo Flora Fauna Cemento prima di esordire con il suo primo album omonimo con la Ricordi. L’ultimo disco, Sei nel l’anima, è uscito lo scorso marzo. Dodici nuove canzoni. La sua autobiografia Sei nell’anima (Cazzi miei), edito da Mondadori. Il biopic Sei nell’anima uscito lo scorso marzo su Netflix diretto da Cinzia TH Torrini e coprodotto dalla stessa artista, con l’attrice Letizia Toni nel ruolo della protagonista.

La sua seconda nascita, nel 1983

Gianna Nannini detto di essere nata, senza genere, nel 1983, come la traccia d’apertura dell’ultimo suo disco. “È durato circa dieci anni questo stato mentale, ed è vero, è quello in cui ho scritto le canzoni più belle. Mi si erano aperti tutti i chakra, seguivo l’istinto come un animale”. Forse anche per questo sui social ha pubblicato una foto di lei da bambina, chitarra in mano, con il copy “Unofficial Birthday”. Già da piccola non le piaceva cantare le canzoni degli altri. La zia cominciò a portarla ai concorsi canori.

Fino a oggi una serie di successi che l’hanno fatta entrare nell’immaginario collettivo della canzone italiana. A 40 anni si è laureata in Filosofia con il massimo dei voti. Nannini ha avuto una figlia, Penelope, a 56 anni, con la fecondazione assistita. Una circostanza che le attirò critiche e polemiche e che lei al contrario volle esibire, per esprimere la sua scelta e la sua idea con personalità. Vive con Carla, che ha riconosciuto la bambina grazie alla stepchild adoption nel Regno Unito. Nannini per la figlia ha scritto la canzone Ninna Nein. Partirà in tour il prossimo autunno, prima per alcune date europee quindi in Italia.

“Io non dico che non c’è bisogno di fare delle campagne, anzi, c’è bisogno di incazzarsi. E le manifestazioni sono importanti, il problema è che sono sempre più inglobate dalla politica, di destra e di sinistra. E non ha nessun senso, perché divide e basta”, ha commentato ancora a Il Venerdì sul tema della sua sessualità. “Sono nata senza genere. È una questione di stile poetico, una risonanza che viene da molto lontano, visto che l’identità non dipende dalla sessualità ma dalle emozioni legate ad essa. E ora è arrivata l’ora di non discriminare più in funzione delle etichette ‘etero-gay-lesbiche-trans-transgender-bisessuali-fluidi-non binari’. BASTA! Non farsi etichettare è l’obiettivo. A cosa sono serviti i vari coming out, a incasellare un orientamento sessuale? È questo che serve per sentirsi più liberi?”