Giornalista picchiato da CasaPound, quattro militanti a giudizio immediato: per La Russa Andrea Joly non si era qualificato

RMAG news

Andranno a giudizio immediato i quattro militanti di CasaPound, il movimento neofascista, accusati di aver aggredito a Torino la scorsa estate il giornalista del quotidiano La Stampa Andrea Joly. L’udienza è stata fissata al prossimo 21 gennaio. Archiviata la posizione di un quinto indagato. Le indagini della digos di Torino sono state coordinate dal sostituto procuratore Paolo Scafi. Si tratta dell’aggressione che Ignazio La Russa, Presidente del Senato, seconda carica dello Stato, aveva condannato pur ricordando che Joly non si era mai qualificato come giornalista.

I fatti risalgono alla sera del 20 luglio scorso. Joly, nel quartiere San Salvario, all’esterno del circolo Asso di Bastoni, frequentato da gruppi e militanti di estrema destra, stava filmando e fotografando con il suo smartphone una celebrazione, la “Festa della Torino Nera”. Più di un centinaio di persone all’esterno dei locali che cantavano inni militari e cori fascisti e accendevano fumogeni. Joly a quel punto era stato fermato da alcuni presenti che con le mani avevano provato a oscurargli la telecamera e che gli avevano chiesto di cancellare le immagini. Ed era stato picchiato.

Le violenze erano state riprese dalle immagini dei residenti e da quelle delle telecamere di sorveglianza. Si vedeva un gruppo di persone spintonare e picchiare mentre era a terra il giornalista, che era riuscito poi ad alzarsi e a scappare. I quattro militanti erano stati arrestati, ai domiciliari, il 22 agosto con le accuse di violenza privata aggravata e lesioni personali aggravate. Il gip Meroni nell’ordinanza di custodia cautelare aveva scritto che “le modalità e il futile movente dell’azione delittuosa danno conto dell’indole violenta, dell’istinto criminale spiccato e dunque dell’elevato grado di pericolosità di ciascun indagato” e che  “il pericolo di recidiva specifica di ognuno, pur valutato il rispettivo stato di incensuratezza”.

A Repubblica Joly aveva raccontato in un’intervista di sentirsi “tutto intero, senza nulla di rotto, soltanto qualche ammaccatura. Ho ferite a un gomito e alle ginocchia, conseguenza, credo, delle cadute, ma insomma è andata bene. Prima di raggiungere il pronto soccorso ho preferito passare da casa, ero molto scosso, volevo farmi una doccia per togliermi il sangue di dosso”. Secondo La Russa se si fosse dichiarato giornalista presumibilmente il cronista non sarebbe stato picchiato. “Non sto giustificando niente” disse in una conferenza stampa, ma “non credo che il giornalista passasse lì per caso”.

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