“Il governo Netanyahu è fascista”, la denuncia di Haaretz

RMAG news

Gli ultras di Netanyahu di casa nostra tutto fanno, a cominciare da affibbiare patenti di antisemitismo a chiunque osi criticare il genocidio in atto a Gaza, tranne interrogarsi su chi governa oggi Israele. Un governo, per citare un titolo esemplificativo di Haaretz, dove “I ministri fanno a gara a chi è più fascista”. Sì, fascista. Non di destra, non nazionalista. Fascista. Si dirà: Haaretz è di parte. No. Haaretz, che in proporzione vende più copie di tutti i maggiori quotidiani italiani, nessuno escluso, messi insieme, si pone come coscienza critica di un potere che fa della guerra permanente un fine e non uno strumento, sia pure estremo, di difesa. Rimarca in proposito il quotidiano progressista di Tel Aviv: “Il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich e il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben-Gvir si attengono alla loro missione di sfruttare quella che considerano un’opportunità storica capitata in grembo al popolo ebraico lo scorso 7 ottobre”.

Avete letto bene. Opportunità, non tragedia. Spiega Haaretz: “Il loro obiettivo è occupare la Striscia di Gaza e colonizzarla con gli ebrei e questo obiettivo detta le loro posizioni, compresa la loro irresponsabile volontà di sacrificare gli ostaggi. Questo è anche ciò che sta alla base della loro richiesta d trasferire la responsabilità degli aiuti umanitari a Gaza alle Forze di Difesa israeliane”. Agli ultras di Netanyahu in sevizio permanente consigliano di riflettere sul seguente passaggio: “Il problema è che la loro fame di occupazione riceve un ascolto attento da parte del Primo ministro, Benjamin Netanyahu. Domenica sera, Netanyahu ha tenuto una discussione sulla questione degli aiuti nonostante il fatto che l’intero vertice dell’establishment della difesa – il ministro della Difesa Yoav Gallant, il Capo di Stato maggiore dell’Idf Herzl Halevi e il capo del servizio di sicurezza Shin Bet Ronen Bar – si opponga a che l’Idf si assuma la responsabilità degli aiuti. Hanno spiegato che questo metterebbe in pericolo i soldati, costerebbe miliardi e richiederebbe all’esercito di destinare ingenti forze a questa missione. Le loro obiezioni sono anche legate alla costante opposizione di Gallant all’istituzione di un governo militare a Gaza”.

Posizioni chiare, coraggiose, realiste. Solo che ai ministri fascisti ciò non interessa minimamente. Annota Haaretz:Ma Smotrich non importa cosa pensa l’Idf. Dopo tutto, è solo l’esercito di Israele, mentre lui rappresenta l’esercito del Signore. E non nasconde che i suoi obiettivi sono diversi da quelli fissati dal governo. ‘Dobbiamo porre fine a questa guerra… con l’Idf in pieno controllo della Striscia di Gaza nel lungo periodo’, ha scritto su Facebook in onore dell’anniversario del 7 ottobre. ‘In questa situazione, supponendo che le condizioni diplomatiche lo rendano possibile, sarebbe possibile rinnovare l’insediamento (ebraico) a Gaza e garantire una presenza ebraica stabile e permanente’. A Smotrich non interessa nemmeno che Gallant abbia spiegato che i soldati sul campo sarebbero stati vulnerabili agli attacchi. E anche se è ministro delle Finanze, è altrettanto indifferente ai pesanti costi economici della gestione degli aiuti a Gaza. Tutte queste sono considerazioni esoteriche per chi considera il trasferimento della responsabilità degli aiuti umanitari come un passo verso l’imposizione di un governo militare de facto a Gaza.
Israele deve lavorare in collaborazione con i suoi alleati per promuovere un governo palestinese alternativo per Gaza sotto forma di Autorità palestinese. Questa è la condizione che permetterà a una forza multinazionale e agli aiuti internazionali di entrare a Gaza”.

Ed ancora: “Israele deve anche astenersi da iniziative che promuovano un governo militare a Gaza, sia esso permanente o temporaneo. Il termine ‘temporaneo’ in Israele è sempre un terreno fertile per i coloni, che possono attuare i loro piani sul campo e ingarbugliare sempre di più Israele in modo permanente. Smotrich e Ben-Gvir stanno promuovendo un’agenda pericolosa che contraddice gli obiettivi dichiarati della guerra e gli interessi di Israele, che si considera ancora parte della famiglia delle nazioni. Non si deve permettere loro di portare a termine il loro piano, mettendo così in pericolo Israele”, conclude Haaretz. Haaretz, assieme a Yediot Ahronot, è il più diffuso, e autorevole, quotidiano d’ Israele. I suoi lettori sono tutti pro-Hamas?

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