Incidente di Davide Rebellin, condannato a 4 anni il camionista tedesco che lo investì e uccise

RMAG news

Una condanna a 4 anni di reclusione, in primo grado, per la morte di Davide Rebellin. Questa la sentenza letta oggi in tribunale a Vicenza nei confronti di Wolfgang Rieke, il camionista tedesco che il 30 novembre 2022 investì mortalmente l’ex campione di ciclismo, all’epoca 51enne, nei pressi di uno svincolo a Montebello Vicentino.

Rieke, 63 anni, dopo aver investito Rebellin non si fermò a prestare soccorso: sceso dal suo mezzo, l’autotrasportatore ha poi proseguito il suo viaggio verso la Germania. Avrebbe in seguito sostituito il rimorchio e lavato le tracce di sangue con un detergente “ad alta reazione acida”. Non solo: secondo gli inquirenti Rieke pochi minuti dopo l’incidente “dopo essersi passato la mano sulla bocca, l’aveva strofinata per due volte contro il paraurti, nell’obiettivo di eliminare (con la saliva, ndr) le tracce derivanti dalla collisione con il ciclista”. In base ad un mandato di cattura europeo spiccato dalla Procura di Vicenza Rieke è stato poi arrestato nel giugno 2023 a Münster.

Per il camionista, accusato di omicidio stradale aggravato dalla fuga, il pm aveva chiesto una condanna a cinque anni di reclusione: a Rieke però i giudici hanno riconosciuto le attenuanti generiche, avendo risarcito con 825mila euro la famiglia del ciclista. Il camionista non era presente in aula, anche in conseguenza del grave ictus che l’ha colpito lo scorso maggio che aveva comportato anche la revoca degli arresti domiciliari.

Nel marzo scorso il tribunale di Vicenza aveva rigettato la richiesta di patteggiamento avanzata dai legali di Rieke, già formulata anche davanti dal giudice dell’udienza preliminare.

In aula oggi erano presenti la mamma del corridore, Brigida Gattere, e il fratello Carlo Rebellin insieme alla nipote, figlia di un altro dei tre fratelli, Simone. “Siamo moderatamente soddisfatti – hanno detto attraverso il loro consulente Alessio Rossato – ma Davide non tornerà”. Per i familiari, “la procura di Vicenza ha svolto un importante lavoro, e l’imputato ha fatto anche otto mesi di carcere, evento molto raro in queste circostanze”.

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