Israele attacca il Libano ed Hezbollah, Netanyahu lancia la “guerra preventiva”: si infiamma il Medio Oriente

RMAG news

Altro che trattative per una tregua nella Striscia di Gaza. Israele alza ancora il tiro e infiamma il Medio Oriente: nella notte tra sabato e domenica l’IDF, le forze di difesa dello Stato ebraico, hanno effettuato intensi attacchi aerei in Libano per colpire Hezbollah.

Il gruppo radicale sciita, finanziato e armato dall’Iran, ha risposto a sua volta attaccando Israele con oltre 300 tra droni e razzi, spiegando in un comunicato di aver colpito in Israele in risposta all’attacco dell’esercito israeliano a Beirut del 30 luglio, in cui era stato ucciso il suo membro Muhsin Shukr, noto anche come Fuad Shukr.

Israele ha giustificato l’offensiva in Libano parlando di “attacchi preventivi” per “prevenire attacchi di Hezbollah in larga scala”. L’offensiva è stata lanciata, ha spiegato l’IDF, dopo aver rilevato preparativi da parte degli Hezbollah: ad essere colpite sono state proprio le postazioni che avrebbero dovuto attaccare Israele, in direzione Tel Aviv, con oltre 6mila missili. Per le prossime 48 ore il ministro della Difesa Yoav Gallant ha dichiarato lo stato di emergenza in Israele.

In questo contesto di escalation nell’area, gli Stati Uniti restano ad osservare. Il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Sean Savett, ha dichiarato che il presidente Joe Biden sta “monitorando attentamente gli eventi in Israele e Libano”. “È stato impegnato con il suo team di sicurezza nazionale per tutta la notte”, ha affermato Savett. “Sotto la sua direzione, alti funzionari statunitensi hanno comunicato ininterrottamente con gli omologhi israeliani. Continueremo a sostenere il diritto di Israele a difendersi e continueremo a lavorare per la stabilità regionale”.

In Israele invece il premier Benjamin Netanyahu fa la voce grossa, dicendo pronto a fare “tutto il possibile per difendere il Paese”. “Siamo determinati a fare tutto il possibile per proteggere il nostro Paese, riportare i residenti del Nord sani e salvi nelle loro case. E continueremo a seguire una semplice regola: chiunque ci faccia del male, noi gli facciamo del male”, ha detto il leader di Tel Aviv nel corso di una riunione di gabinetto di emergenza, secondo quanto riporta Times of Israel

Nonostante l’escalation, il vertice negoziale al Cairo in merito all’accordo sugli ostaggi di Gaza e sulla tregua nella Striscia si terrà oggi come previsto. Il team negoziale israeliano, formato dal direttore del Mossad, capo dello Shin Bet e dal generale dell’Idf Nitzan Alon, è in partenza per il Cairo dove oggi è previsto il vertice: ad attenderli il direttore della Cia Bill Burns, il primo ministro del Qatar e il capo dell’intelligence egiziana.

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