Jannik Sinner positivo al doping ma scagionato: cos’è il clostebol, la sostanza trovata nei test

RMAG news

A meno di 24 ore dopo il trionfo al Master 1000 di Cincinnati, negli Stati Uniti, e a pochi giorni dall’inizio dell’ultimo torneo Slam dell’anno, lo US Open, Jannik Sinner è riuscito a scansare un vero e proprio disastro per la propria carriera.

Sinner positivo al doping ma scagionato

Il tennista italiano, numero uno al mondo nella classifica Atp, ha comunicato oggi di essere risultato positivo a tracce di Clostebol, una sostanza proibita rilevata nelle sue urine in quantità infinitesimale, inferiore a un miliardesimo di grammo: una positività che gli era stata contestata dall’ITIA (International Tennis Integrity Agency, ndr) dopo un controllo eseguito al torneo di Indian Wells, il Master 1000 negli Stati Uniti tenuto lo scorso marzo e in cui Jannik si era fermato in semifinale contro il rivale Carlos Alcaraz.

Ma la positività al “doping” non comporterà una squalifica. In una lettera pubblicata sui suoi profili social, Sinner ha rivelato che dopo una lunga indagine da parte della International Tennis Integrity Agency è stato appurato che l’assunzione è stata involontaria.

Dunque il tennista italiano è di fatto innocente, resta numero uno al mondo e soprattutto potrà disputare l’ultimo Slam del 2024, gli US Open che inizieranno tra pochi giorni.

Secondo quanto ricostruito un fisioterapista di Jannik aveva usato un prodotto contente la sostanza proibita per curarsi un dito ferito e il Clostebol, durante un massaggio svolto senza guanti, è entrato in contatto con una lesione della pelle del tennista italiano, entrando così nel suo organismo.

pic.twitter.com/8UhRd8qik9

— Jannik Sinner (@janniksin) August 20, 2024

La “punizione” per Sinner

Nessun dolo dunque, come accertato dalla International Tennis Integrity Agency. Jannik comunque pagherà: in quanto responsabile anche per il suo team, la ITIA ha deciso di togliergli i 400 punti ottenuti durante il torneo di Indian Wells, dove era giunto in semifinale, oltre al relativo premio in denaro ottenuto, circa 300mila dollari.

Il primo commento del tennista italiano è arrivato con l’Ansa: “Ora mi lascerò alle spalle questo periodo difficile e profondamente sfortunato”. “Continuerò a fare tutto il possibile per essere sicuro di continuare a rispettare il programma antidoping dell’Itia”, ha aggiunto Jannik, sottolineando di avere “una squadra intorno a me che è meticolosa nella conformità” alle regole.

Il possibile ricorso

Sulla vicenda Sinner è intervenuta anche l’ITIA, sottolineando che il tennista italiano è stato sottoposto per due volte a test antidoping che hanno rilevato la positività, a distanza di 8 giorni l’uno dall’altro, e che la decisione di un tribunale indipendente di “assolvere” Jannik è stata presa il 15 agosto, mentre il numero uno al mondo del tennis era impegnato nel torneo di Cincinnati.

Decisione che però è “appellabile dalla Wada e dalla Nado“, ovvero dall’agenzia antidoping mondiale e da quella italiana.

Cos’è il Clostebol

Il clostebol è solitamente utilizzato come clostebol acetato. Il 4-cloro derivato dal testosterone era stato utilizzato anni fa dagli atleti della Repubblica Democratica Tedesca per aumentare le prestazioni fisiche.

Chimicamente è simile al testosterone. A variare è solo la presenza di un atomo di cloro, che impedisce la conversione in diidrotestosterone e in estrogeno. Il Clostebol è spesso utilizzato come crema per uso topico per rigenerare il tessuto cutaneo, per la cura di abrasioni, ulcere cutanee e ragadi per favorirne la cicatrizzazione sfruttando l’effetto anabolizzante.

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