Kata scomparsa a Firenze, le quattro piste della Procura: dalla droga, allo scambio di persona e abusi sessuali

RMAG news

Quattro piste investigative per arrivare ad una soluzione del caso Kata, la bambina di 5 anni di origini peruviane scomparsa nel nulla il 10 giugno dello scorso anno dall’ex hotel Astor in via Maragliano a Firenze, struttura all’epoca occupata abusivamente da decine di persone, tra cui la famiglia della bambina.

A riferire delle piste investigative seguite dagli inquirenti per rintracciare Mia Kataleya Chicclo Alvarez, per tutti semplicemente Kata, è il procuratore capo di Firenze Filippo Spiezia, che ha tenuto pago una conferenza stampa a pochi giorni dall’anniversario della scomparsa della bambina.

Le indagini sulla scomparsa di Kata

Le indagini della Procura, ha spiegato Spiezia, si stanno concentrando in particolare su quattro piste: il traffico di droga, il racket delle stanze all’ex hotel Astor, lo scambio di persona o possibili abusi a sfondo sessuale.

Il procuratore ha sottolineato come l’indagine sia “altamente complessa” anche perché “aggravata dal fatto che la notizia della scomparsa è arrivata con un gap temporale rispetto all’avvenuta sparizione, ma anche perché riteniamo in base agli elementi raccolti che sia frutto dell’attuazione di un piano che è stato ben organizzato nei dettagli, e non una attività estemporanea”, le sue parole riportate dall’agenzia AdnKronos.

In particolare, ha aggiunto, c’è “la conferma che la rete di videocamere che circonda l’hotel Astor aveva un buco dall’osservazione delle videocamere e abbiamo ragione di credere che quel buco sia stato sfruttato da chi ha rapito la bambina”.

Dopo quasi 365 giorni le investigazioni sono ovviamente cambiante. “La differenza rispetto alla fase iniziale è che il nostro lavoro è più selettivo rispetto alle ipotesi prese in considerazione”, ha infatti spiegato il capo della Procura di Firenze.

Gli indagati per la scomparsa di Kata

Allo stato per la scomparsa della bambina ci sono ancora due indagati, ha aggiunto il procuratore, ma “non ci sono elementi per declinare la posizione di questi due soggetti”.

Spiezia ha poi ricordato il contesto in cui è avvenuta la scomparsa della piccola Kata, ovvero quello delle due comunità che prevalentemente occupavano l’ex hotel Astor, quella peruviana e quella romena, entrambe “caratterizzate da atteggiamenti anche non collaborativi, ci siamo mossi in un quadro anche omertoso”.

Il capo della Procura ha poi fatto sapere che ulteriori sviluppi della vicenda “potrebbero esserci a breve”, ma “dipenderanno dal punto che faremo rispetto alle altre consultazioni che avremo con chi indaga con noi e ci siamo dati un appuntamento a inizio estate”.