La lezione di Londra: come un quartiere ha fermato i razzisti, in 10mila contro ronde e raid

RMAG news

Walthamstow, nord-est di Londra. Quartiere noto per il suo codice postale, E17 diventato il nome di un gruppo musicale pop degli anni Novanta. Un quartiere multietnico, ma non razzista. E popolato da persone orgogliose di essere la Londra non razzista. In diecimila sono scesi in strada a Walthamstow mercoledì sera – senza essere mobilitati da nessuna organizzazione: diecimila persone autoconvocate – per protestare contro le marce razziste e le ronde dell’estrema destra organizzate in molte città del Regno Unito e nella stessa Londra dopo l’accoltellamento multiplo a Southport, nel nord-ovest dell’Inghilterra, in cui il 30 luglio sono state uccise tre bambine tra i sei e i nove anni.

Nel quartiere erano arrivate centinaia di telefonate da militanti dell’estrema destra che chiamavano ad appiccare il fuoco a tutti i luoghi di accoglienza di migranti. Tentativo di mobilitazione accompagnato in tutta l’Inghilterra dalla diffusione di notizie false sulla tragedia di Southport, la bufala che gira di più in rete attribuisce il crimine a un siriano inesistente nonostante la conferma ufficiale che è stato un diciassettenne nato nel Galles da genitori ruandesi. Gli abitanti di Walthamstow hanno reagito scendendo in strada per fermare le ronde, che infatti lì non ci sono state. Gli ultranazionalisti arrivati per dar fuoco ai centri migranti, visto il quartiere pieno di cartelli e striscioni fatti a mano con le scritte “Siamo qui per fermare i fascisti”, “I razzisti non sono benvenuti”, hanno fatto dietrofront e se ne sono andati. Secondo l’ultimo censimento di Londra, il 36% degli abitanti di Walthamstow è fatta di britannici bianchi, il resto ha origini straniere e uno su cinque si definisce asiatico.

Mercoledì, attendendo l’orda razzista, tutti i negozi vicini all’Ufficio dell’Immigrazione, sul grande viale centrale di Hoe Street a Walthamstow, avevano abbassato le saracinesche e messo delle tavole per proteggere le loro vetrine, dopo le devastazioni di locali avvenute in settimana a Liverpool e a Manchester. Due ore prima dell’appuntamento dato dalla destra per protestare contro gli stranieri, le strade del quartiere erano piene di poliziotti. Poi verso le sette di sera sono cominciate ad arrivare persone con vassoi di rolls, dolcetti arabi, biscotti e salse. Gli unici slogan che si sentivano erano di condanna del razzismo e sostegno ai rifugiati. Il quartiere è una roccaforte laburista. Nel 2012 impedì una marcia della Lega della Difesa Inglese (Edl) guidata dal suo leader, l’ultranazionalista Tommy Robinson, il cui vero nome è Stephen Christopher Lennon, considerato uno degli istigatori delle violenze di questi giorni.

Tutt’altra aria tira nel resto del Paese. Il governo laburista del primo ministro Keir Starmer, al potere da 35 giorni, mantiene per il fine settimana l’allerta per la possibilità di nuove proteste dell’estrema destra. Ha dispiegato 6.000 agenti specializzati nell’ordine pubblico. Dice che urgente è affrontare la proliferazione di dottrine estremiste sulla rete. I responsabili di alcune piattaforme internet sono stati convocati ed esortati a rimuovere contenuti falsi. L’allarme è stato raccolto dal regolatore britannico delle comunicazioni Ofcom, che ha scritto una lettera ai giganti di internet per chiedere di intervenire. A prendere d’assalto moschee e centri migranti sono stati visti attivisti di estrema destra, mobilitati soprattutto da un canale criptato di Telegram, ma anche da X o Facebook, molte donne e anche ragazzini. Elon Musk, proprietario del social network X, ha detto che il Regno Unito “è sull’orlo di una guerra civile” e si è scagliato contro Starmer da lui accusato di applicare più durezza contro gli uomini bianchi che contro i giovani non bianchi. Stephen Christopher Lennon, alias Tommy Robinson, il co-fondatore dell’organizzazione razzista English Defense League, è stato riammesso in X (l’ex Twitter) da Musk quando ha comprato Twitter. Un ruolo nel soffiare sul fuoco ce l’ha anche Nigel Farage, definito dal politico conservatore Chris Patten “Tommy Robinson con un fazzoletto di seta al collo”. Farage, uscito dal tunnel Brexit, ha ottenuto un posto di deputato nelle elezioni del 4 luglio. Da giorni sta spalmando in rete video e notizie false per diffondere l’idea che la polizia abbia nascosto informazioni sull’omicidio delle bambine di Southport.

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