La testimonianza: «In carcere ho sventato due suicidi»

La testimonianza: «In carcere ho sventato due suicidi»

Il Quotidiano del Sud
La testimonianza: «In carcere ho sventato due suicidi»

CROTONE – «In carcere ho dato man forte a ragazzi che stavano sempre chiusi in cella, non scendevano nemmeno durante l’ora d’aria e con l’aiuto delle guardie ho sventato due tentativi di suicidi». Questa la testimonianza dell’ex detenuto Franco Aiello in occasione della tappa a Crotone della Maratona oratoria dei penalisti per denunciare la grave situazione del carcere in Italia e il numero allarmante di suicidi. C’è stato, dunque, anche il racconto di un ex detenuto nel carcere di Siano nel corso di una mattinata ricca di interventi che hanno spaziato dalle condizioni di vita precarie per i detenuti, con spazi angusti, mancanza di igiene e difficoltà nell’accesso ai servizi sanitari, alla denuncia dell’insufficienza dei posti letto nelle Rems e alla carenza di misure alternative alla reclusione. A differenza degli altri interventi, la testimonianza di Aiello, che ha scontato nel penitenziario di Catanzaro una condanna per associazione mafiosa nel processo Kyterion e in passato è stato assessore del Comune di Cutro, proveniva da chi quell’esperienza l’ha vissuta sulla propria pelle.

«Ho pagato i miei errori, alla fine è stata. Non auguro a nessuno di andare in carcere. Se uno non è forte, là dentro soffre, cade in depressione. Da un piano all’altro arrivavano ambasciate per i pestaggi e sono dovuto intervenire tante volte per evitarli», ha raccontato ancora Aiello. «Nei primi sei mesi del 2024 in Calabria ci sono stati due suicidi di detenuti in carcere e ottanta tentati suicidi», ha detto Luca Muglia, garante regionale dei detenuti, denunciando un’emergenza calabrese che va di pari passo con quella nazionale e con quella per il sovraffollamento dei penitenziari. «In Italia i suicidi sono stati 44 da inizio anno, 60mila sono i detenuti su una capienza regolamentare di 51mila».

Muglia ha annunciato di aver commissionato uno studio sull’applicazione in Calabria di misure alternative per le persone condannate a pene inferiori di tre anni. Il presidente della Camera penale di Crotone, l’avvocato Aldo Truncè, infaticabile animatore dell’iniziativa, ne ha illustrato le finalità, che sono quelle di «smuovere le coscienze su quel non luogo che non interessa più a nessuno ma in cui si è ormai trasformato il carcere, dove si annulla non solo il tempo, perché è come se le lancette dell’orologio si fermassero, ma anche lo spazio». “Diamo voce a chi non ne ha”, ha detto il legale, perché i dati dell’emergenza sono «numeri che non impressionano più, come i bollettini di guerra che sentiamo ogni giorno».

Nel corso della manifestazione, nonostante l’afa, sono stati numerosi gli interventi: nella staffetta si sono alternati anche gli avvocati Luciana Gelfusa, Ilaria Napoli, Giuseppe Fonte, Silvano Cavarretta, Mario Saporito, Gianfranco D’Ettoris, Marianna Parise, Antonietta Barbuto, Antonella Nocita, Pietro Vigna, Cinzia Gelosi, Serafina Cavaliere, Mario Nigro, Pasquale Lepera, Walter Parise, Francesco Laratta, Luigi Macrillò, Giovanni Iedà, Mario Lucente, Pietro Durante, Luigi Morrone, Maria Cannatelli, Adele Ioele, Roberto Stricagnoli, Vincenzo Marano, Martina Lavecchia, Giuseppe Malena, Barbara Ventura, Carmine Barbuto, Michele Loprete, Tiziana Truncè, la praticante avvocata Chiara Fera, la giudice onoraria Raffaella Dattolo, il docente Francesco Spatola, la funzionaria dell’ufficio di esecuzione penale Giusy Schipani, le educatrici Giuseppina Biscuso e Giuseppina Froio, il criminologo Francesco Caruso, lo studente Goffredo Cerrelli, la consigliera comunale Antonella Passalacqua, l’assessora alle Politiche sociali Filly Pollinzi, la scrittrice Vanessa Taverna, il procuratore Giuseppe Capoccia, il presidente dell’Ordine dei commercialisti Giuseppe Irrera, i commercialisti Laura Caccavari e Domenico Arcuri, i docenti Unical Morena Gallo e Mario Caterini, il cappellano del carcere di Crotone don Oreste Mangiacapra. «Tante esperienze di vita, tante testimonianze concrete, storie belle e tristi, sconfitte e rivincite. Siamo riusciti nell’intento divulgativo», ha detto il presidente Truncè.

Il Quotidiano del Sud.
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