Le mille sfumature della coerenza

Le mille sfumature della coerenza

Il Quotidiano del Sud
Le mille sfumature della coerenza

La questione della coerenza e delle sue mille sfumature è complicata e varia in base alla disciplina e al contesto scientifico, per non parlare poi delle dinamiche delle relazioni sociali

C’è un mondo di aspetti fra loro totalmente differenti quando si esamina la valenza di un concetto applicato a discipline scientifiche diverse, molto lontane le une dalle altre.
Prendiamo, per esempio, la coerenza: un termine che usiamo spesso nel nostro linguaggio comune, peraltro non sempre a proposito. Come tutti i concetti complessi, infatti, anche la coerenza si presta a molteplici sfumature di grigio, non potendo certamente essere catalogata all’interno dei dualismi netti, bianco di qua e nero di là. Nelle scienze esatte tradizionali, per esempio, la coerenza è un concetto fondamentale. In matematica, la coerenza (o consistenza) di un sistema di leggi o assiomi implica che non ci siano contraddizioni all’interno del sistema: in altre parole, non è possibile derivare una proposizione e la sua negazione a partire dagli stessi assiomi.

Tuttavia, la questione della coerenza è complessa e varia in base alla disciplina e al contesto scientifico. Kurt Gödel, per esempio, ha dimostrato che in qualsiasi sistema formale sufficientemente potente da esprimere l’aritmetica, non è possibile dimostrare la coerenza del sistema dall’interno del sistema stesso (Secondo Teorema di Incompletezza). Questo significa che, mentre possiamo formulare assiomi che riteniamo coerenti, non possiamo dimostrare la loro coerenza senza fare riferimento a un sistema più ampio. Per dimostrare la coerenza di un sistema matematico, spesso si dimostra la sua coerenza relativa rispetto a un altro sistema considerato coerente. Accade così per la coerenza dell’aritmetica di Peano, che può essere dimostrata rispetto alla teoria degli insiemi.

LE MILLE SFUMATURE DELLA COERENZA, LA LOGICA CLASSICA

La logica classica assume, invece, principi come il principio di non contraddizione e il principio del terzo escluso. Tuttavia, esistono logiche non classiche (come la logica paraconsistente, o la cosiddetta logica intuizionista) che modificano o eliminano alcuni di questi principi, offrendo diverse nozioni di coerenza. Dal canto loro, le teorie fisiche devono anche essere coerenti con i dati sperimentali e osservativi. Una teoria coerente internamente ma incoerente con l’osservazione non è considerata valida. Una teoria fisica è quindi coerente se le sue leggi e principi non portano a contraddizioni, come accade ad esempio nella teoria della relatività generale di Einstein, che è internamente coerente.

Peraltro, per restare in questo campo, una delle sfide della fisica moderna è trovare una teoria coerente che unifichi la relatività generale con la meccanica quantistica, due teorie che sono entrambe estremamente accurate nei loro rispettivi domini ma difficili da conciliare: la ricerca della teoria del tutto, insomma, che porrebbe certamente la fisica come la disciplina in grado di spiegare qualsiasi fenomeno, forse è una ricerca destinata a rimanere tale, a meno di non operare alcune limitazioni sul terreno delle spiegazioni possibili. Se pensiamo invece alla biologia, va detto che le scoperte in genetica e biologia molecolare devono essere coerenti con le osservazioni a livello cellulare e organismico, perché la coerenza tra il codice genetico e la sintesi proteica è fondamentale per comprendere i processi biologici.
Ma se cambiamo ambito e ci spostiamo, per esempio, nel campo della logica computazionale e dell’informatica, le cose diventano già un po’ diverse.

LA COERENZA DEI PROGRAMMI IN INFORMATICA

In informatica, la coerenza dei programmi e dei sistemi software è cruciale. Gli algoritmi devono essere coerenti per funzionare correttamente senza causare errori o crash: ma non sempre ciò è supportato da prove. E il discorso vale anche per la logica usata per progettare sistemi di intelligenza artificiale e altre applicazioni, che deve a sua volta essere coerente per garantire risultati affidabili e prevedibili. Qui il problema è che la progettazione è umana, e allora conviene cominciare a ragionare sulla coerenza nelle scienze umane.

Per quello che riguarda le persone, qui il discorso si fa certamente più ricco e articolato, a partire dalla considerazione che la coerenza aiuta a mantenere un senso di identità stabile. Le persone tendono a cercare coerenza tra la loro identità e il loro comportamento per evitare dissonanze cognitive; la coerenza individuale implica quindi che le azioni di una persona siano in linea con i suoi valori e credenze. Ciò significa che, per esempio, una persona che crede fermamente nell’uguaglianza dovrebbe trattare gli altri con equità e rispetto. Ma il nostro essere animali sociali ci impone anche di tener conto del valore della coerenza in gruppo. I gruppi sociali sviluppano norme condivise che guidano il comportamento dei membri.

LE MILLE SFUMATURE DELLA COERENZA: LA COERENZA DI GRUPPO

La coerenza di gruppo si riferisce proprio al grado in cui i membri aderiscono a queste norme, visto che la coerenza all’interno di un gruppo può rafforzare la solidarietà e la coesione, contribuendo a un senso di appartenenza e di identità collettiva. Ma si tratta di una caratteristica ambivalente: perché se è vero che la coerenza aiuta a mantenere l’ordine sociale e facilita l’integrazione degli individui nelle loro comunità, la sua assenza può comunque essere un motore di cambiamento sociale, spingendo verso nuove norme e valori. Per quanto riguarda le leggi delle discipline delle scienze umane sul tema della coerenza, ce ne sono almeno tre che val la pena di ricordare.

La prima è la teoria della Dissonanza Cognitiva: proposta da Leon Festinger, questa teoria sostiene che gli individui cercano di mantenere coerenza tra le loro credenze e le loro azioni per evitare la dissonanza cognitiva, uno stato di tensione psicologica. La teoria del Sé Riflessivo suggerisce invece che la nostra identità è influenzata dalla percezione che abbiamo di come gli altri ci vedono. Stante questa situazione, manteniamo coerenza per presentare un’immagine coerente di noi stessi agli altri. Infine, la teoria delle Reti Sociali esamina come le strutture delle reti sociali influenzano la coerenza delle norme e dei valori tra individui e gruppi. Si tratta di un aspetto molto importante, perché fa riferimento alla coerenza nelle relazioni sociali, cioè alla consistenza e congruenza tra i comportamenti, le comunicazioni e le aspettative tra gli individui all’interno delle loro interazioni sociali.

LA COERENZA CORPONTAMENTALE E LA SICUREZZA EMOTIVA

È facile comprendere che se la coerenza comportamentale contribuisce alla sicurezza emotiva, poiché gli individui sanno cosa aspettarsi dagli altri, riducendo l’ansia e l’incertezza nelle relazioni, essa è fondamentale per costruire e mantenere la fiducia tra gli individui. Le persone tendono infatti a fidarsi di coloro che si comportano in modo prevedibile e coerente con i loro valori e dichiarazioni. Per questo la coerenza facilita una comunicazione chiara e priva di ambiguità: quando i messaggi sono coerenti, è più facile per gli individui capire e interpretare correttamente le intenzioni e i sentimenti degli altri.

La coerenza nelle relazioni sociali è, dunque, un elemento chiave per la costruzione di legami stabili, fiducia e comprensione reciproca. Mantenerla richiede impegno e consapevolezza, ma i benefici in termini di qualità delle relazioni sono significativi. Sta forse in questa certezza il gran numero di analisi sul tema fatte da numerosi studiosi di scienze dell’uomo. Oltre a Festinger con la sua teoria sulla dissonanza cognitiva, infatti, sono stati moltissimi gli approfondimenti sulla coerenza, a partire da Goffman, padre dell’Interazionismo simbolico. Goffman ha esplorato come le persone gestiscono le loro identità e la coerenza nei ruoli sociali attraverso le interazioni quotidiane. Il suo concetto di “presentazione del sé” analizza come gli individui cercano di mantenere una rappresentazione coerente di sé stessi nelle diverse situazioni sociali.

MEAD, LE SFUMATURE DELLA COERENZA E L’INTERAZIONE SOCIALE

Anche Mead ha esaminato come l’identità e la coerenza del sé emergono attraverso l’interazione sociale, riflettendo sul fatto che il sé è un prodotto delle relazioni sociali e della capacità di vedere sé stessi attraverso gli occhi degli altri. E se Giddens ha esplorato come le strutture sociali (norme, istituzioni, ecc.) influenzano il comportamento individuale e la coerenza, evidenziando il rapporto reciproco tra azioni individuali e contesto sociale, Bourdieu ha invece studiato come l’habitus – l’insieme di disposizioni durature – contribuisce alla coerenza nel comportamento e nelle pratiche sociali, e di come il capitale sociale, culturale e economico giochi un ruolo chiave nella formazione delle norme e delle aspettative coerenti all’interno dei gruppi.

L’ATTENZIONE DEI SOCIOLOGICI CLASSICI SULLE SFUMATURE DELLA COERENZA

Anche alcuni fra i sociologi classici hanno posto l’attenzione sulla coerenza. Durkheim ha analizzato come la coerenza e la conformità alle norme sociali contribuiscono alla solidarietà e alla coesione sociale, distinguendo tra solidarietà meccanica (in società tradizionali) e solidarietà organica (in società moderne), entrambe basate su forme diverse di coerenza normativa. Parsons ha invece esplorato come i sistemi sociali mantengano l’equilibrio e la coerenza attraverso l’integrazione di norme e valori condivisi. La sua teoria funzionalista sottolinea l’importanza della coerenza per la stabilità sociale. L’elenco potrebbe essere ancora molto lungo.

Ci limitiamo a segnalare infine Becker, che ha esaminato come la coerenza delle norme sociali e delle aspettative influenzi l’identità e il comportamento deviante, suggerendo che le etichette sociali assegnate agli individui possono portare a comportamenti coerenti con quelle stesse etichette, mentre Luhmann ha sviluppato una teoria complessa sui sistemi sociali, concentrandosi su come la comunicazione e le strutture sistemiche mantengono la coerenza e l’ordine sociale. Infine, Harold Kelley e John Thibaut, che nella loro teoria dello scambio sociale hanno esplorato come le relazioni sociali si basino su scambi reciproci e come la coerenza nelle aspettative e nei benefici reciproci sia fondamentale per la stabilità delle relazioni.

I CONTRIBUTI ALLA COMPRENSIONE DELLA COERENZA NELLA RELAZIONI SOCIALI

Ciascuno di questi studiosi ha fornito contributi significativi alla comprensione della coerenza nelle relazioni sociali, portando di volta in volta una prospettiva unica basata sulle proprie teorie e ricerche, e mettendo in luce così la ricchezza semantica e la complessità di un concetto che, nelle scienze umane appare così diverso dalla sua interpretazione di tipo logico-matematico. Siamo fatti di corpo, mente e coscienza. E forse da questo dipende il fatto che la coerenza possibile non è una sola, ma può manifestarsi in molteplici forme e vari livelli.

La coerenza nelle relazioni sociali e nelle dinamiche di gruppo può variare a seconda dei contesti, delle culture, delle situazioni e delle prospettive individuali. Resta il fatto che esistono in ogni caso una serie di fatti che ci accomunano, in quanto persone, come ad esempio il dare importanza al fatto che le azioni di una persona corrispondano alle sue parole. Quando c’è una discrepanza tra ciò che qualcuno dice e ciò che fa, la fiducia può essere compromessa. Non solo: le persone si aspettano che gli altri mantengano un comportamento stabile nel tempo.

Cambiamenti improvvisi e inspiegabili nel comportamento possono creare confusione e minare la fiducia. Infine, uno dei campi minati più pericolosi: ciascuno assume ruoli sociali differenti, che spaziano dal genitore al collega, dall’amico al vicino di casa.
Ruoli che, naturalmente, possono richiedere comportamenti differenti. In ogni caso, per evitare conflitti di ruolo e per mantenere relazioni armoniose, è sempre necessaria, appunto, una certa coerenza.

Il Quotidiano del Sud.
Le mille sfumature della coerenza

Please follow and like us:
Pin Share