Lucia Salcone morta carbonizzata in un incidente stradale, il marito indagato per omicidio: sospetti su una messinscena

RMAG news

C’è un omicidio dietro l’omicidio stradale costato la vita a Lucia Salcone, la 47enne di San Severo (Foggia) morta nella notte tra il 27 e il 28 settembre scorsi sulla provinciale 13 che unisce San Severo a Castelnuovo della Daunia?

È il dubbio degli inquirenti, che hanno disposto l’autopsia sul corpo della donna. Con lei quella notte a bordo della Fiat 500 viaggiava il marito Ciro Caliendo, che guidava la vettura uscita fuori strada terminando la sua corsa contro un albero. Un impatto violento che ha provocato l’incendio della piccola auto: al suo interno la moglie è morta carbonizzata, mentre il marito è rimasto carbonizzato nel tentativo di liberala dall’abitacolo. La coppia aveva due figli, una ragazza di 20 anni e un ragazzo di 16.

Questa almeno la prima ricostruzione dei fatti, su cui gli inquirenti vogliono vederci chiaro. Su cosa sia successo quella notte indagano gli agenti della squadra mobile e della polizia stradale: Caliendo, imprenditore agricolo presidente dell’Antica Cantina, un’azienda vitivinicola nata nel 1933, e presidente della Cia della città dell’alto Tavoliere, è attualmente indagato per omicidio volontario, avviso di garanzia che di fatto è un atto dovuto per consentire a Caliendo di poter nominare un proprio perito.

Come riferisce Repubblica, l’autopsia sarà conferita venerdì dalla procura di Foggia: consulente della procura è Luigi Cipolloni dell’istituto di medicina legale di Foggia, mentre il consulente dell’indagato è il professor Cristoforo Pomara.

L’ipotesi, drammatica, è che Caliendo abbia messo in piedi una messinscena per coprire l’omicidio della moglie. “La procura di Foggia sta verificando il ventaglio più ampio di ipotesi come è giusto che sia in un incidente come quello avvenuto. Siamo contenti che la procura svolga l’autopsia e la perizia relativa al sinistro e all’incendio del veicolo perché dimostreranno la completa estraneità del mio assistito e i tentativi estremi di salvare la moglie dal rogo”, spiega l’avvocato Angelo Masucci, legale di Ciro Caliendo. “Se ci fosse stato qualche elemento concreto ci sarebbero state delle misure restrittive che non ci sono. Le uniche notifiche che il mio assistito ha ricevuto sono solo gli avvisi degli atti irripetibili”, ha aggiunto il legale.

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