Matera, Falcone: tre grandi opere pubbliche entro il 2024

Matera, Falcone: tre grandi opere pubbliche entro il 2024

Il Quotidiano del Sud
Matera, Falcone: tre grandi opere pubbliche entro il 2024

Il neo assessore Falcone fiducioso sul completamento di tre importanti opere pubbliche a Matera prima del 2025

Piazza della Visitazione, Teatro Duni e anche la scuola Torraca procedono senza particolari inconvenienti e con la possibilità di recuperare anche in qualche caso il tempo perduto. Pronti non oltre il 2025. Un sì chiaro alla Tangenziale e all’aggiustamento della bretella di ingresso alla città di Matera Sud, un’area per i terminal bus senza altro carico urbanistico al posto dell’attuale scuola Torraca e il Kennedy i cui lavori dovrebbero riprendere a breve con un consolidamento e una nuova ditta. Sono alcune delle novità che l’assessore alle opere pubbliche Giuseppe Falcone ha fornito in una lunga intervista con il “Quotidiano”.

Qual è oggi la capacità dell’amministrazione comunale di far fronte ad una serie di necessità e di interventi in tema di lavori pubblici. Ci sono le forze e le risorse per portare avanti i diversi cantieri che si vanno affacciando?

«Devo dire che la mole di lavoro che abbiamo davanti è notevole in questo momento, ci sono stati finanziamenti considerevoli per diverse opere e l’ufficio è certamente sotto stress soprattutto per il rispetto di alcune scadenze ma si lavora in un clima di positività e sono abbastanza fiducioso che si riesca a smaltire tutto quello che c’è da fare».

Tra le opere più importanti di cui vi state occupando c’è certamente piazza della Visitazione. A che punto siete e se le tempistiche vengono rispettate e la riapertura a doppio senso di via Moro ci sarà?

«È un cantiere così grande a ridosso del centro storico, crea disagi inevitabilmente. Siamo in una fase in cui a breve una parte di questi disagi per il traffico e la mobilità si ridurranno. A breve si riaprirà a doppio senso via Moro, nel giro di poche settimane. Un ritardo è dovuto al ritardo nella fornitura di alcuni prefabbricati necessari per completare il parcheggio altrimenti saremmo già in una fase più avanzata. Poi si tratterà di ripristinare la carreggiata e riaprire a doppio senso. Nel frattempo abbiamo accelerato i lavori sull’altro versante, nella parte est in modo da mettere ordine al più presto alla viabilità con la definizione del sistema rotatorio, la realizzazione della bretella con via Roma e la realizzazione dei nuovi marciapiedi e stalli autobus su via Moro per dare sicurezza ai molti pedoni che utilizzano quella strada. Siamo nei tempi, non ci sono preoccupazioni se non ridurre al più presto i disagi sulla mobilità. Penso che saremo nei tempi per la conclusione».

Quest’opera richiederà anche un pensiero immediato in termini di programmazione sulla gestione dell’area e sulla mobilità della stessa come si sta muovendo l’amministrazione?

«Stiamo cercando di dare una mano nella definizione dei bandi di gestione affidandoci anche a professionisti esterni ma c’è evidentemente una necessità di coordinamento nell’amministrazione che possa consentire di affiancare al completamento dell’opera anche la definizione della gestione».

L’altra grande opera è quella della riqualificazione del Duni ci sono stati dei piccoli problemi nel corso dei lavori a che punto siamo?

«Si procede, il teatro Duni è una grande responsabilità di quest’Amministrazione. I lavori procedono ma ovviamente in un restauro così delicato come il Duni era immaginabile che ci sarebbero stati imprevisti da superare. Una è stata una particolare infiltrazione d’acqua nel sottosuolo che è stata risolta e superata e le acque canalizzate. Finiranno per marzo 2025? Sarei più prudente rispetto a piazza della Visitazione per la delicatezza dell’intervento di restauro, dobbiamo guardare ad un’opera adeguata alla città di Matera. Non sono preoccupato dalla tempistica ma dal superamento dei problemi in maniera proficua».

Da qualche settimana è iniziata anche la nuova Torraca che poi vi permetterebbe di liberare spazi in via Moro sul sito dell’attuale Torraca e poi fare una serie di scelte. Siete in grado di recuperare i ritardi e cosa volete fare nell’area dell’attuale Torraca?

«Sull’ex centrale del latte le demolizioni sono state completate siamo nella fase di realizzazione delle opere di fondazione. Credo si possano recuperare i tempi e finire l’opera secondo le scadenze previste».

Quindi nel prossimo anno scolastico 2025/2026 potrà esserci pronta quella scuola?

«Ad inizio di quell’anno mi pare difficile, certamente durante quell’anno scolastico la scuola sarà pronta. Poi c’è il tema della vecchia Torraca e ci sono indicazioni che provengono dal Pums e che prevedono area attrezzata per il trasporto pubblico. Sappiamo che è venuta meno una funzione di quell’area e l’idea è di recuperare questa funzione in quell’area. Ma ci sarebbero anche degli uffici in quell’area? Quell’area per dimensioni e per possibilità logistiche si presta una funzione legata alla mobilità da usare per l’accoglienza e attrezzata per il trasporto pubblico. Non immagino volumi o altre destinazioni in quell’area. La sfida è realizzare un’opera con un bassissimo impatto, pensiamo in questo senso ad un concorso di progettazione. Le risorse? Pensiamo di recuperarle da una rimodulazione di altri interventi e comunque per una somma minore probabilmente dei 7 milioni di cui si è parlato finora».

Proviamo a parlare di programmazione e di Tangenziale prevista nel piano triennale delle opere pubbliche: c’è davvero una volontà dell’Amministrazione di realizzarla o non è prioritaria?

«Dipende cosa si intende per Tangenziale. Se intendiamo quella che è inserita nel Pums che taglia da via Lamanna e l’incrocio di Aia del Cavallo ed allora io credo che quell’opera vada fatta. Perché significa consentire di fare ulteriori interventi di mobilità e anche opere pubbliche sul transito di via Lucana. Se si vuole fare ulteriori interventi su mobilità sostenibile bisogna fare quell’opera e sono favorevole. E le risorse? Adesso saremo chiamati a cercare di attrarre nuove risorse per finanziare le future opere e siamo ripiegati».

Si parla molto anche di metrotranvia con finanziamenti importanti impatta anche sulle opere pubbliche questo intervento e come si procede?

«Quelli sono investimenti che vanno ragionati in modo strategica dovendo fare scelte complessive come città e come Amministrazione. Del resto senza opere collaterali la metrotranvia risulta di per sé limitata. Serve una trasformazione complessiva».

Assessore Falcone, tra le opere pubbliche sbloccate a Matera c’è sicuramente in questi mesi Casino Dragone ma servivano altre risorse e uno sblocco dei lavori. Si sta andando avanti?

«Credo che dovremo proseguire con progettazione e realizzazione dell’intervento e capiremo come fare».

Ritorniamo sulla questione della pubblica illuminazione perchè la percezione dei cittadini reale è di una minore luminosità rispetto al passato. Come se lo è spiegato?

«Il tema dell’illuminazione è se è sufficiente oppure no. Ma la questione non è solo la quantità di luce ma la modalità in cui viene indirizzata. Nella vecchia illuminazione pubblica si illuminava a 360 gradi, mentre oggi il nuovo sistema illumina in maniera concentrata solo la sede stradale. Per cui è evidente che la percezione sulla quantità di luce è diversa. Questo comporta modificazioni in termini di percezioni che non sono di poco conto. È inevitabile che ci sia una percezione diversa perché la quantità di mondo illuminata è limitata al piano viabile. So che i cambiamenti hanno bisogno di tempi, non dico che è bellissimo così ma so che è giusto così. Poi laddove ci siano situazioni specifiche che vanno riviste ci sarà massima attenzione ma sul fascio luminoso non c’è da discutere ma da dare il tempo di ambientarsi».

Quali sono le condizioni degli accessi della città partendo magari dalla necessità di intervenire sull’ingresso di Matera Sud. Cosa si è fatto e cosa si vuol fare?

«Io credo che adesso con l’avvio della discussione su Barilla bisognerà valutare l’efficacia dell’ingresso di San Vito. La riqualificazione di quell’area porterà un’ulteriore pressione del traffico e andranno ripensata alcune soluzioni e infrastrutture viabili. L’ingresso di Matera Sud è la vera opera che serve nell’ottica di fare della statale 7 la vera circonvallazione di Matera. E in quest’ottica l’ingresso di Matera Sud è l’unico vero impedimento. Quei tempi si possono ridurre e dovremo riprendere un dialogo con la Provincia».

State procedendo con la manutenzione delle strade per 4 milioni con altre 55 possibili segnalazioni. Riuscirete ad intervenire dappertutto e le scelte con che criteri verranno fatte?

«Noi abbiamo fatto delle scelte con due criteri di priorità. Uno è lo stato effettivo di degrado del piano stradale e l’altra è la mole di traffico dell’arteria stradale. Questi due fattori hanno determinato la definizione di un elenco di strade. Non so quante delle segnalazioni dei cittadini potranno rientrare in questa programmazione ma costituiranno una base anche per la programmazione futura. Pensiamo anche ad un accordo quadro per le manutenzioni ordinarie da fare. In questo modo quelle straordinarie si riducono o si diluiscono in maniera più lunga nel tempo. Poi c’è il regolamento sulle manomissioni stradali che ci consentirà di un’idea precisa delle opere programmate per evitare sovrapposizioni».

Assessore Flacone, parliamo di opere pubbliche a Matera come le scuole che vedono interventi importanti nell’ambito del Pnrr per quasi 10 milioni di euro. Possiamo fare un punto in particolare sulla situazione spinosa della scuola di La Martella?

«La Martella è l’intervento più complicato con problemi strutturali seri e si tratta di fare una ristrutturazione drastica e impegnativa. Siamo nella fase di definizione degli interventi. Sulle altre scuole si procede invece secondo i piani con una serie di aggiustamenti da fare in corso d’opera».

Assessore Falcone, in merito a una delle opere pubbliche come il teatro Kennedy di Matera da molto tempo è calato il silenzio ma la riqualificazione si farà e come?

«Stiamo cercando di riprendere dopo un contenzioso definito e risolto e ora si sta cercando di scorrere la graduatoria delle imprese e continuare l’intervento con una variante. Seguiremo l’ipotesi di consolidamento e la ripresa della ristrutturazione, stiamo lavorando su questa strada. Le risorse ci sono, il finanziamento dovrebbe essere sufficiente».

Parliamo con i rioni Sassi come si sta intervenendo rispetto ad una tutela degli antichi rioni della città?

«C’è un cantiere di Porta Pistola interessato da ritrovamenti archeologici e ora stiamo cercando di reperire ulteriori finanziamenti per il completamento dell’opera. Stiamo preparando una perizia per risolvere problemi di viabilità».

Chiudiamo con la rampa in piazza San Francesco quanto bisognerà aspettare ancora per farla?

«L’impresa si è presentata più volte per quell’intervento ma dovuta tornare indietro perché la piazza era impegnata per altri motivi. Per cui è solo una questione logistica di disponibilità della piazza per fare l’intervento ma sia l’azienda e l’Amministrazione sanno che quell’intervento va fatto non appena non ci sia nulla che interferisce con quell’intervento».

Il Quotidiano del Sud.
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