Meloni, fai come Lincoln: abolisci la schiavitù!

RMAG news

Il 9 aprile del 1865 si conclude la guerra di secessione americana, con la vittoria degli Stati del Nord guidati da Abraham Lincoln. La settimana successiva Lincoln viene ucciso in un attentato e così non può assistere, a dicembre, alla ratifica definitiva del XIII emendamento alla Costituzione americana che proibisce la schiavitù e la tratta delle persone dall’Africa, trasformate in merce umana in vendita nei mercati come quello celebre di Charleston. Quando iniziò la guerra di secessione, negli Stati del Sud gli schiavi erano quattro milioni. Lavoravano gratis per molte ore, ricevevano solo vitto e alloggio. Possiamo conteggiare che vitto e alloggio corrispondessero a circa tre o quattro euro all’ora.

Tre o quattro euro all’ora è la paga che prendeva Satnam Singh, il giovane lavoratore indiano ucciso da una macchina agricola mentre lavorava nei campi vicino a Latina e abbandonato dai suoi datori di lavoro senza soccorsi e con un braccio tagliato via dalla macchina e sistemato in una cassetta della frutta. Satnam viveva con la moglie. Tutti e due trentenni. Lavoratori senza permesso di soggiorno, quindi illegali, quindi ricattabili e ricattati. Avevano vissuto un periodo in una stalla. Con le bufale. Poi erano riusciti a fare il salto sociale e ad avere una baracca. Stavano industriandosi per diventare regolari, ma si scontrarono con la legge italiana, che è inflessibile, e mantiene centinaia di migliaia di persone nella condizione di clandestinità e alla mercé della malavita o di imprenditori feroci e irresponsabili. Vogliamo dire che sono sfruttati? No, sfruttati sono i lavoratori di fabbrica con regolare contratto dei metalmeccanici o dei tessili. Loro sono in una condizione di schiavitù come lo erano i 4 milioni di afroamericani liberati da Lincoln.

Gridava Martin Luther King, nell’estate del 1963, quasi un secolo dopo l’impresa di Lincoln, a una folle enorme radunata a Washington: “Oggi ho un sogno. Sogno che un giorno, laggiù nell’Alabama, dove i razzisti sono più che mai accaniti, un giorno i bambini neri e le bambine nere potranno prendere per mano bambini bianchi e bambine bianche, come fratelli e sorelle. Oggi ho un sogno. Sogno, che un giorno ogni valle sarà innalzata, ogni monte e ogni collina saranno abbassati, i luoghi scoscesi diventeranno piani, e i luoghi tortuosi diventeranno diritti, e la gloria del Signore sarà rivelata, e tutte le creature la vedranno insieme”. John Kennedy lo ascoltò e lo invitò alla casa Bianca: l’anno dopo fu approvato il Civil Rights Act che riconosceva i diritti dei neri. Presidente Meloni, chiediamo troppo, ora che sono passati altri sessant’anni, chiediamo troppo se proponiamo di avere qui in Italia almeno quello che i neri ottennero da Lincoln? La fine della schiavitù?

P.S. Ieri un altro giovane lavoratore di 34 anni è stato ucciso sul lavoro in una fabbrica di laminati in vetroresina a Cividale Mantovano.

Please follow and like us:
Pin Share