Morta Nora Cortiñas: co-fondatrice e leader delle Madri di Plaza de Mayo, la sua lotta per la memoria contro Milei

RMAG news

Quando Carlos Gustavo Cortiñas sparì era il 15 aprile del 1977. Non si seppe più nulla del giovane, come di altre decine di persone. La madre cominciò a riunirsi ogni settimana a Plaza de Mayo, a Buenos Aires, con altre donne i cui figli e nipoti erano scomparsi, per chiedere la loro liberazione o la verità su quello che gli fosse successo. Si chiamava Nora Morales de Cortiñas ed è morta a 94 anni. È stata una delle co-fondatrici e leader del movimento della Madri Plaza de Mayo, nota in tutto il mondo per le proteste e le mobilitazioni contro le violenze del regime dittatoriale argentino, contro le scomparse dei desaparecidos.

Nora Morales de Cortiñas era nata nel 1930, ha insegnato psicologia sociale all’Università di Buenos Aires nel 1930. La chiamavano “Norita”. Lo scorso 17 maggio era stata operata per un’ernia. Le sue condizioni di salute erano peggiorate all’improvviso dopo che era stata trasferita nel reparto di rianimazione. Lo scorso 24 marzo era apparsa per l’ultima volta in pubblico. Aveva partecipato alla marcia di commemorazione, per la memoria, la verità e la giustizia su una sedia a rotelle. L’occasione per commemorare un nuovo anniversario dell’inizio della dittatura civico-militare nel 1976.

Chi erano i desaparecidos

Cortiñas rimase per tutta la sua vita impegnata nel gruppo della Línea Fundadora, una delle due fazioni nate dalla scissione che aveva interessato il movimento delle Madri di Plaza de Mayo. Dall’altra parte un gruppo che sosteneva una linea politica estremista, marxista e antiamericana guidato da Hebe de Bonafini. Per il suo impegno Cortiñas aveva ricevuto quattro laureee honoris causa, tra cui quella dell’Università libera di Bruxelles.

È morta nel pieno del revisionismo storico intrapreso dal governo del presidente ultraliberale Javier Milei. 30mila i desaparecidos secondo le stime ufficiali, molti dei quali buttati dalle carlinghe degli aerei: una cifra messa in discussione dall’attuale maggioranza. Qualche giorno fa il Parlamento della città di Buenos Aires le aveva consegnato il premio Jorge Morresi per “la carriera, l’impegno e la difesa della democrazia e dei diritti umani”. È morta a Morón, vicino Buenos Aires.