Morto Vito Procacci, il primario di Bari colto da malore in mare: fu multato per aver lavorato troppo durante il Covid

RMAG news

Era diventato un simbolo della battaglia contro l’epidemia di Covid-19, sia per l’impegno profuso in reparto che per l’incredibile vicenda che lo aveva riguardato facendolo balzare agli onori della cronaca: era stato infatti raggiunto da una sanzione amministrativa per gli straordinari effettuati durante l’emergenza sanitaria della pandemia in cui, senza risparmiarsi, aveva trascorso intere giornate di lavoro nell’Unità operativa di Emergenza Urgenza che dirigeva.

Procacci morto per un malore in mare

Vito Procacci, 65enne direttore del pronto soccorso del Policlinico di Bari, è morto la notte del 21 agosto mentre era in vacanza a Gallipoli. Dopo essersi concesso un bagno serale Procacci, fratello dell’onorevole Giovanni, è stato colto da un malore improvviso che lo ha fatto affogare in acqua. Il medico è stato soccorso, gli sono state praticate le manovre rianimatorie del personale sanitario del 118 ma è stato tutto inutile, col decesso avvenuto in pochi minuti.

A dare l’annuncio della morte del primario è stata la famiglia sui social. “Stanotte il nostro amatissimo Vito è improvvisamente salito in cielo proprio come ha vissuto, con la leggerezza e la gioia di vivere che lo rendevano unico. Ha deciso di andarsene nel mare che amava tanto, nella terra per cui ha lottato, fino all’ultimo giorno”, hanno scritto i familiari. I funerali si terranno nella giornata di domani 23 agosto alle ore 16 presso la Cattedrale di Bitonto, la città di Procacci.

La sanzione contro Procacci

La vicenda della sanzione amministrativa da 27mila euro decisa dall’ispettorato del lavoro, che aveva colpito anche altri medici del Policlinico di Bari, lo aveva deluso: Procacci per questo si era spinto a rivolgersi al capo dello Stato Sergio Mattarella e alla ministra del Lavoro Marina Calderone: “Le scrivo perché oggi, dopo tutto l’impegno profuso da me e dalla mia meravigliosa equipe nel contribuire orgogliosamente a rendere un essenziale servizio ai cittadini, in nome del giuramento di Ippocrate e dell’articolo 32 della Costituzione, le affido tutta l’amarezza, la delusione e lo sgomento per il trattamento ricevuto da uno Stato che amo ma nel quale ad oggi faccio fatica a riconoscermi”, aveva scritto Procacci.

Il Quirinale intervenne a difesa dei medici di Bari e il provvedimento nei suoi confronti venne sospeso.

Il cordoglio delle istituzioni

Cordoglio è stato espresso dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, che ha parlato di Procacci come di un “dirigente medico che non esito a definire eroe, che ha affrontato ogni tipo di emergenza in prima linea dando sempre tutto se stesso per salvare vite e consentire alle persone di guarire”.

Anche il sindaco di Bari, Vito Leccese, è intervenuto pubblicamente sulla vicenda. “Con profonda tristezza abbiamo appreso della scomparsa di Vito Procacci. La sua generosità, competenza e dedizione, dimostrate ogni giorno e in modo straordinario durante l’emergenza Covid-19, sono state espressioni autentiche dei più nobili valori che ispirano il giuramento di Ippocrate”, le parole di Leccese. “Il suo altruismo e lo spirito di servizio che lo hanno sempre guidato rimarranno un esempio per tutti noi. Il mio pensiero va alla sua famiglia e a tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo e apprezzarne le doti umane e professionali”.

 

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