‘Nato il 4 luglio’ e la festa d’indipendenza americana: la storia vera e il cast del film di Oliver Stone con Tom Cruise

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Il 4 luglio del 1776, le tredici colonie britanniche firmarono la Dichiarazione d’Indipendenza staccandosi dal Regno di Giorgio III e dando vita agli Stati Uniti d’America. Per questo motivo, da allora, ogni 4 luglio si festeggia in Usa l’indipendenza. È una delle giornata più amate, più sentite e più partecipate dagli americani. Ora facciamo un salto nel futuro, un passaggio nel tempo di un paio di secoli. Il 20 gennaio del 1990, in occasione della 47esima edizione dei Golden Globe, ci fu il trionfo del film ‘Nato il 4 luglio‘, girato da Oliver Stone con protagonista un grandissimo Tom Cruise.

Il 4 luglio: la festa dell’indipendenza Usa

La pellicola, vincitrice anche di due premi Oscar, ha narrato la storia vera del veterano di guerra, reduce dal Vietnam, Ron Kovic, costretto sopra una sedia a rotelle a causa de traumi subiti durante il conflitto. Kovic, al suo ritorno a casa, diventò uno dei principali attivisti che ha lottato e manifestato contro le tendenze belliciste del suo Paese. Diventato un leader del movimento pacifistaKovic riuscì ad essere invitato a parlare alla Convention democratica del 1976.

‘Nato il 4 luglio’: la storia del film

I diritti del film, basati sulla biografia di Kovic, furono acquistati dalla società di produzione ‘Bregman Artists Entertainment Complex‘, per 150 mila dollari. Il primo attore che fu scelto da Stone per il ruolo da protagonista fu Al Pacino, ma il progetto è stato inizialmente bocciato per due motivi: da un lato una debole sceneggiatura, dall’altro, l’età di Al Pacino, troppo ‘adulto’ per intrepretare il marine. Quest’ultimo ha anche avuto un cameo all’inizio del film, comparendo in una scena dove è mostrata una parata dedicata alla ricorrenza. Anche il regista ha avuto un piccolo ruolo: quello di un reporter tv.

Oliver Stone e Tom Cruise

L’interpretazione di Tom Cruise è stata memorabile. Per l’occasione, l’attore ha svolto una ferrea e dura preparazione. Addirittura, pare che il regista Stone gli abbia chiesto di utilizzare un agente nervino che avrebbe reso realistica la paralisi degli arti inferiori. Prassi scongiurata dall’intervento di una compagnia di assicurazioni. Tuttavia, la star di Hollywood si è allenato muovendosi per settimane sopra una sedia a rotelle. Un modo per abituarsi a quello stato e rendere la sua interpretazione più reale possibile. Spesso, l’attore, ha trascorso del tempo con Kovic, non solo per studiarne il personaggio ma per rendersi conto di cosa abbia voluto dire tornare a casa paralizzato, dopo una guerra ed essere discriminato come disabile.

La realizzazione e la felicità di Kovic

Il lungometraggio è stato girato nelle Filippine, per l’impossibilità di farlo in Vietnam e a Dallas, per quanto riguarda alcune sequenze ‘made in Usa‘. Kovic, all’inizio non convinto dalla scelta di Cruise, rimase talmente stregato dall’interpretazione dell’attore che alla fine delle riprese gli regalò – secondo quanto riportato da Il Corriere della Sera – la Bronze Star Medal (Stella di Bronzo), un’onorificenza militare ricevuta dalle forze armate statunitensi. Il film ha avuto anche una controversia con la Polizia di Syracuse a New York.

Le scuse alla polizia

La pellicola, infatti, ha mostrato una manifestazione pacifista avvenuta proprio a Syracuse, dove i partecipanti vengono picchiati dagli agenti. Il fatto non era vero, semplicemente perché mai accaduto. A quell’evento, che si svolse pacificamenteKovic non aveva neanche partecipato. Per questo e per evitare scontri legaliOliver Stone fu costretto a scrivere una lettera pubblica di scuse indirizzata al Dipartimento di Polizia. Un’altra scena del film, forse tra le più emozionanti, non è stata ispirata alla realtà: quella della visita di Kovic alla moglie e ai genitori di un suo compagno ucciso in Vietnam.

Tra realtà e fiction

Il marine, veterano, reduce e attivista, nel suo libro, ha spiegato e raccontato di aver sempre avuto dei rimorsi ma non ha mai detto di aver incontrato i parenti della vittima. Un’altra curiosità: StoneCruise, pur di girare il film, rinunciarono ai loro compensi milionari e accettarono una paga sindacale. Tuttavia, nel contratto, fu specificato che al regista e all’attore sarebbero spettate delle percentuali sugli incassi. Scelta indovinata: il lungometraggio è costato circa 18 milioni di dollari, guadagnandone 161 in tutto il mondo.

I costi, il cachet, gli incassi e la ‘censura patriottica’

Un anno dopo l’uscita nelle sale cinematografiche, nel 1991, ‘Nato il 4 luglio‘ avrebbe dovuto fare il suo esordio in televisione sulla Cbs. Ma il governo Usa ne posticipò l’uscita nel 1992, perché in quel periodo era in corso l’operazione ‘Desert Storm‘, all’interno della Guerra del Golfo in Iraq. Trascorsi 11 mesi dalla fine del conflitto, la messa in onda del film ebbe il via libera dalle autorità.