Ndrangheta, “Maestrale” a Lamezia: avvocati in agitazione

Ndrangheta, “Maestrale” a Lamezia: avvocati in agitazione

Il Quotidiano del Sud
Ndrangheta, “Maestrale” a Lamezia: avvocati in agitazione

La Corte d’Appello ha spostato il processo Maestrale da Vibo a Lamezia senza fornire spiegazioni: gli avvocati in stato di agitazione

VIBO VALENTIA – Gli avvocati vibonesi sono in agitazione: il presidente della camera penale, Pino Aloi, ha infatti convocato per il pomeriggio odierno una riunione urgente di tutto il consiglio direttivo per analizzare nella sua interezza la situazione e decidere quali iniziative di protesta adottare. Ad indisporre i penalisti è stata la comunicazione a sorpresa fatta pervenire dalla Corte d’Appello di Catanzaro e letta questa mattina in presso il nuovo tribunale di Vibo dal presidente del Collegio giudicante, Giulia Conti, in occasione dell’udienza del maxiprocesso “Maestrale-Olimpo-Imperium” con la quale si dispone lo spostamento del dibattimento, che conta 188 imputati, nell’aula bunker della fondazione Terina, nell’area industriale di Lamezia Terme, già teatro della celebrazione di “Rinascita-Scott”.

E il disappunto dei penalisti è aumentato nel momento in cui non sono state rese note le motivazioni che, pertanto, risultano riservate ma si potrebbe ritenere che possano afferire a situazioni di ordine pubblico e di sicurezza. Qualcuno dei legali presenti in aula ha provato a chiedere spiegazioni in merito ma senza ricevere risposte. Come detto, tale decisione ha spiazzato il collegio di difesa – costituito da svariate decine di avvocati difensori che di parte civile – anche perché prima della sua ricusazione, l’ex presidente del Tribunale, Tiziana Macrì, aveva emesso un’ordinanza nella quale si rilevava che il numero degli imputati non avrebbe inficiato la regolare celebrazione delle udienze. La richiesta era stata avanzata dal procuratore facente funzioni della Dda di Catanzaro, Vincenzo Capomolla e aveva trovato la netta e quasi compatta opposizione delle difese.

Appresa la notizia dai colleghi, il presidente della camera penale “Francesco Casuscelli”, Pino Mario Aloi, ha convocato d’urgenza una riunione del Consiglio direttivo per vedere il da farsi, annunciando lo stato di agitazione – che verrà ufficializzato al termine del vertice –ventilando la possibilità di forme di protesta: “Una decisione che ci ha colti letteralmente di sorpresa perché una precedente pronuncia dell’ex presidente Macrì aveva confermato l’idoneità dei locali dell’aula bunker di Vibo nonostante il numero degli imputati. E questo perché abbiamo potuto notare che un maxiprocesso com’è stato Rinascita-Scott, a parte le prime udienze, ha visto in aula presenze esigue in quella enorme sede. Addirittura, in un paio di occasioni non c’erano neanche avvocati. L’altro motivo è l’assenza di spiegazioni sul trasferimento a Lamezia”. Per il presidente Aloi si potrebbe pensare che tale decisione sottenda una carenza di sicurezza e al riguardo l’interessato rileva due aspetti: “Il primo è che in questo modo si rischia che nessun processo di ’ndrangheta verrà celebrato a Vibo in violazione delle norme processuali che prevedono che la celebrazione dei procedimenti penali contro la criminalità organizzata avvenga nel territorio di competenza per come previsto dal codice di rito. D’altronde, ricordo che anche autorevoli esponenti della magistratura avevano rilevato l’importanza di far celebrare proprio qui i processi contro le cosche vibonesi. Il secondo è che una motivazione di quel genere – se confermata – starebbe a significare che in questo territorio lo Stato ha difficoltà a far garantire la sicurezza degli operatori, che siano giudici, procuratori, avvocati, imputati e testimoni o loro familiari e questo sarebbe davvero molto triste”. Insomma, il dibattimento deve ancora iniziare e già sono emerse le prime polemiche.

Per quanto concerne la prossima udienza di Maestrale, a questo punto a Lamezia (salvo improbabili dietrofront della Corte d’Appello), in programma il 24 giugno prossimo vi sarà il conferimento dell’incarico ai consulenti per le trascrizioni delle numerose intercettazioni e successivamente si inizierà con i primi testimoni. In particolare a “sfilare” sanno i collaboratori di giustizia: una serie che verrà inaugurata da Andrea Mantella il cui esame è previsto per il 26 e 27 giugno per proseguire l’1, il 3, il 5, l’8 e il 10 luglio.

Il Quotidiano del Sud.
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