Nicotera non sarà sciolta per infiltrazioni mafiose, la decisione del ministro

Nicotera non sarà sciolta per infiltrazioni mafiose, la decisione del ministro

Il Quotidiano del Sud
Nicotera non sarà sciolta per infiltrazioni mafiose, la decisione del ministro

Il ministro Piantedosi ha comunicato la decisione di non sciogliere per infiltrazioni mafiose il consiglio comunale di Nicotera perché non ne ricorrono i presupposti, soddisfatto il sindaco Marasco

NICOTERA – «Adesso è ufficiale. Sono felice, commosso ed orgoglioso di comunicare a tutti i cittadini Nicoteresi che, con decreto del Ministero dell’Interno, ci è stato comunicato che L’Amministrazione Comunale di Nicotera durante il suo mandato non ha subito nessun condizionamento mafioso».

A parlare è il sindaco uscente di Nicotera e unico in corsa alle prossime elezioni dell’8 e 9 giugno 2024, Giuseppe Marasco che con queste parole rende pubblico il decreto, datato 23 maggio 2024, con cui il ministro dell’interno Matteo Piantedosi ha dichiarato concluso il procedimento avviato nel confronti del comune di Nicotera mettendo la parola fine sulla vicenda e consegnando serenità alle prossime elezioni comunali dell’8 e 9 giugno 2024 dove Marasco si è ricandidato (unica lista in corsa) per l’amministrazione del comune. Serenità elettorale ancora sospesa, invece, per il comune di Mileto formalmente nelle stesse condizioni di Nicotera ma per il quale ancora non c’è stata decisione dal parte del ministro (per eventuale archiviazione del procedimento) o del Governo (per eventuale scioglimento).

L’AVVIO DEL PROCEDIMENTO IL 5 OTTOBRE 2023

La procedura su un possibile condizionamento da parte della ‘ndrangheta dell’attività del Consiglio comunale di Nicotera era partito il 5 ottobre 2023 quando il prefetto di Vibo Valentia, Giovanni Paolo Grieco, aveva inviato la commissione di accesso agli atti al comune di Nicotera al fine di verificare possibili infiltrazioni (LEGGI). Nell’immediato la reazione del primo cittadino fu di rassegnare le dimissioni, definite tra l’altro irrevocabili, dichiarando anche che «con grande amarezza e dispiacere per tutta la comunità, comunico che presso il comune di Nicotera si è insediata la commissione d’accesso agli atti. Conseguenzialmente a tale disposizione ho rassegnato immediatamente le dimissioni irrevocabili dalla carica di Sindaco».

Ma dopo qualche giorno di riflessione, Marasco è tornato sui propri passi annunciando di aver ritirato le dimissioni e precisandone anche le motivazioni. «Ancora oggi – scrisse all’epoca Marasco – non diminuiscono i messaggi di affetto e gli appelli accorati, da parte di tantissimi nicoteresi, affinché receda da tale decisione. Non rimanendo, pertanto, insensibile a questa grande ondata di solidarietà da parte dei miei concittadini e dopo aver riflettuto a lungo, ed essermi confrontato con i componenti della maggioranza, ho deciso per spirito di servizio verso la comunità di revocare le dimissioni dalla carica di sindaco».

NICOTERA, LA DECISIONE DI PIANTEDOSI: NON CI SONO MOTIVI PER SCIOGLIERE PER INFILTRAZIONI MAFIOSE IL CONSIGLIO COMUNALE

Tornando all’attualità, nel decreto Piantedosi ha precisato che «all’esito delle complessive attività di verifica, non sono compiutamente emersi nei confronti dell’amministrazione comunale gli elementi concreti, univoci e rilevanti richiesti dall’articolo 143 comma 1 del decreto legislativo 267/2000 idonei al provvedimento dissolutorio». Di conseguenza il ministro ha proceduto ad emanare il decreto di conclusione del procedimento che rende ufficialmente possibile al sindaco Marasco dichiarare che «l’Amministrazione Comunale di Nicotera durante il suo mandato non ha subito nessun condizionamento mafioso».

Il Quotidiano del Sud.
Nicotera non sarà sciolta per infiltrazioni mafiose, la decisione del ministro