Nuovo caso Ghali: “Ho chiesto un minuto di silenzio per la Palestina, cancellato dal Radio Italia Live a Napoli”

RMAG news

Altro caso Ghali, o forse è sempre lo stesso. Questa volta il cantante ha lamentato di esser stato cancellato dal cast di Radio Italia Live, il concertone all stars della musica italiana che si terrà il prossimo 27 giugno a Piazza del Plebiscito, e per la prima volta a Napoli, per aver chiesto un minuto di silenzio “per tutte le vittime in Palestina” durante l’evento dello scorso 15 maggio in Piazza Duomo a Milano. Per le sue posizioni sulla guerra in corso in Medio Oriente, scatenata dagli attacchi di Hamas dello scorso 7 ottobre ed esplosa definitivamente con la reazione via terra e via aria dell’esercito di Israele, era esploso un caso all’ultimo Festival di Sanremo proseguito anche lontano dal Teatro Ariston.

Il cantante italiano di origini tunisine ha denunciato durante un’intervista a “Real Talk” di Middle East Eye: “Sono stato punito per questo. Perché dovevo fare uno show, per il 27 giugno, a Napoli, e mi hanno cancellato. Questo è successo due giorni fa. Sono deluso, scioccato e sorpreso, ma non mi pento. Mi sorprende però che avvenga in un evento che ha a che fare con l’arte e con la musica in un paese in cui c’è libertà d’espressione. Il palco è per me un posto per comunicare, per mandare un messaggio. Non è nel mio stile fare musica senza un messaggio, ho sempre unito le sue cose”.

Il caso Ghali a Sanremo

Il cantante aveva partecipato alla 74esima edizione del Festival con la canzone Casa mia – che nel testo diceva: “Ma, come fate a dire che qui è tutto normale/Per tracciare un confine/Con linee immaginarie bombardate un ospedale/Per un pezzo di terra o per un pezzo di pane/Non c’è mai pace”. Dopo l’esibizione nell’ultima serata aveva detto al microfono: “Stop al genocidio”. Subito erano arrivate le critiche dell’ambasciatore israeliano Alon Bar: “Ritengo vergognoso che il palco del Festival di Sanremo venga sfruttato per diffondere odio e provocazioni in modo superficiale e irresponsabile”.

Il giorno dopo, nel corso della puntata di “Domenica In” durante la quale si sono avvicendati sul palco tutti i cantanti in gara, alla conduttrice Mara Venier è stato fatto leggere un comunicato dell’ad Roberto Sergio. “Ogni giorno i nostri telegiornali e i nostri programmi raccontano e continueranno a farlo, la tragedia degli ostaggi nelle mani di Hamas oltre a ricordare la strage dei bambini, donne e uomini del 7 ottobre. La mia solidarietà al popolo di Israele e alla Comunità Ebraica è sentita e convinta”. E Venier aveva poi commentato queste parole dicendo: “Sono le parole che ovviamente condividiamo tutti”. Il caso era continuato anche lontano dall’Ariston con manifestazioni e presidi presso sedi Rai in diverse città italiane, a volte culminate in scontri tra forze di polizia e attivisti.

Radio Italia Live a Napoli

“La reazione dell’industria musicale verso gli artisti che parlano della Palestina fa paura, perché ti cancellano, ma non mi interessa, perché c’è gente che rischia la vita, c’è gente che muore”, ha aggiunto Ghali nella sua intervista a Middle East Eye. Da precisare tuttavia che il nome di Ghali non compariva nel listone di artisti previsti nel concerto di Napoli pubblicato ufficialmente lo scorso 28 maggio. Allo stesso tempo si leggeva che “come in tutte le altre edizioni di RADIO ITALIA LIVE – IL CONCERTO, tutti gli artisti si esibiranno dal vivo con l’accompagnamento della Radio Italia Live Orchestra diretta dal Maestro Bruno Santori”. Al momento non c’è stata una replica da parte dell’emittente radiofonica.

Secondo il Ministero della Sanità di Hamas i morti nella Striscia di Gaza dall’inizio dell’operazione israeliana sono saliti a 36.731, di cui almeno 77 nelle ultime 24 ore. 83.530 i feriti stando alla stessa fonte.