‘Orgy Of The Damned’: l’ultimo album di Slash è pazzesco

RMAG news

Come un artigiano Slash è andato alle origini della musica che ha suonato per decenni e che ha cambiato per sempre il rock. Inutile ripercorrere la storia dei Guns N’ Roses e cosa abbia rappresentato il loro percorso artistico. Slash da anni è un sublime solista. Come un vero artista sta esprimendo la sua libertà di chitarrista, affermandosi come uno dei migliori musicisti mai esistiti sulla Terra. Nel sul ultimo album Orgy Of The Damned, e già il titolo e la cover di copertina meriterebbero una menzione a parte, Slash ha lavorato come un artigiano. Ha prima chiamato a sé alcuni amici. Musicisti e interpreti del calibro di Iggy PopBeth HartBilly GibbonsBrian JohnsonSteven Tyler. Poi, insieme a una band di altrettanti fantastici strumentisti, si è divertito a suonare.

L’ultimo album di Slash

Semplicemente questo, un dettaglio non da poco, chiaramente percepibile da ogni singolo brano del disco (uscito sia in formato cd che vinile). Ma non facciamoci ingannare dalle parole. Semplicità e divertimento non sono sinonimi di superficialità. Questi 12 capolavori, 12 pezzi classici della tradizione blues, sono stati riadattati con maestria e dedizione. Le canzoni hanno un minutaggio più lungo di quello al quale siamo abituati ai tempi di oggi. È come fare un tuffo nel passato, con tracce che durano anche 5, 6 e 7 minuti. Tutto un tempo dedicato, si alle parole ma soprattutto a lei, alla musica. Il tutto con enorme spontaneità. Come in un live.

Orgy Of The Damned

Quindi ci sono gli assoli della magica e graffiante chitarra di Slash. C’è il basso che pompa come un cuore, la batteria che dà il ritmo facendo ballare anche i morti e l’armonica che dà quella melodia che rende perfetto l’insieme.  L’album si apre con The Pusher, eseguita insieme a Chris Robinson ma è con Crossroad che Slash, insieme a Gary Clark Jr., inizia a mettere le cose in chiaro. Con il capolavoro di Robert Johnson, forse il chitarrista blues che più ha ispirato i grandi del genere – il leggendario bluesman che avrebbe venduto l’anima al diavoloSlash dice a noi ascoltatori cosa dobbiamo aspettarci dal seguito di Orgy Of The Damned.

L’omaggio rock al blues

E così si continua con l’indimenticabile Hoochie Coochie Man del mitico Muddy Waters, il più grande interprete di quello che è noto come il blues di Chicago, quello che permesso il passaggio dal blues acustico a quello elettrico, esportandolo in tutto il mondo (e influenzando, tra gli altri, i Led Zeppelin e i Rolling Stones. Non è un caso che il gruppo di Jagger Richards ha tratto il suo nome proprio da un brano di Waters). Slash lo suona con Gibbons alla voce. Poi è il momento di Key to the Highway, resa famosa da Eric Clapton e che vede al microfono una straordinaria Doroty.

I duetti con gli amici

È un continuo aumento di emozioni. Ecco, nell’ordine, Awful Dream del leggendario Lightnin’ Hopkins, interpretata da Pop; Born Under a Bad Sign (indicabile il duetto di decenni fa tra Stevie Ray Vaughan e Albert King); la sorpresa dell’album, Papa Was a Rolling Stone, cantata da Demi Lovato; e infine il brano che è per ora l’unico singolo del disco: Killing Floor con Johnson alla voce e Tyler all’armonica. Il pezzo più ‘intimo’ è passionale è Stormy Monday, interpretato da una straordinaria Hart che ha dato tutta sé stessa per omaggiare lo scomparso Jeff Back.

Le parole del chitarrista dei Guns N’ Roses

In occasione di un’intervista rilasciata a Rolling Stones, Slash ha dichiarato: “Cerco sempre di occasioni che mi permettano di fare jam session. Lavorare con gente diversa e mettere insieme il festival è stato fantastico. Se andrà bene, lo farò ogni anno. Si è aperta una porta, ho trovato gente interessante, è entusiasmante. Quando suoni blues l’importante è stare insieme, non ci sono pressioni o l’ansia di essere un super-qualcosa o un cazzo di vincitore di un Grammy. Conta solo fare musica e divertirsi, una cosa che a volte è facile dimenticare. Ecco, questa è per me l’occasione di farlo per sempre“. E noi lo speriamo, per continuare a ballare e cantare come dei dannati.