Pyongyang distrugge le strade per il Sud, Seul apre il fuoco: alta tensione tra le due Coree sempre in guerra

RMAG news

Come annunciato la settimana scorsa, la Corea del Nord ha distrutto tratti di strada al confine che collegavano con la Corea del Sud. E in risposta Seul ha fatto sapere di aver effettuato “fuoco di risposta” verso il Nord. Le tensioni tra Nord e Sud nell’ultimo anno sono aumentate. A fine 2023 Kim Jong-Un, il leader nordcoreano, aveva dichiarato che la riunificazione pacifica della Corea non era più un obiettivo per il Nord. La guerra tra le due Coree, combattuta tra il 1950 e il 1953, si è conclusa con un armistizio ma non con un trattato di pace. Le due Coree sono tecnicamente ancora in guerra.

Delle arterie esplose lo ha fatto sapere Seul. Pyongyang ha fatto saltare in aria “parte delle strade Gyeongui e Donghae a nord della linea di demarcazione militare intorno a mezzogiorno”, ha dichiarato lo Stato Maggiore Congiunto di Seul (Jcs) che ha rafforzato la sorveglianza nell’area. I capi hanno dichiarato che dopo “un’operazione di bombardamento effettuata dalla Corea del Nord per bloccare le strade di collegamento” le forze sudcoreane “hanno effettuato un fuoco di risposta nelle aree a sud della linea di demarcazione militare”.

L’annuncio di mercoledì scorso, di voler “bloccare tutti i collegamenti”, era stato argomentato dalla Corea del Nord come misura preventiva per proteggersi al meglio dal rischio di un’invasione. Pyongyang aveva denunciato la violazione dello spazio aereo sulla capitale da parte di droni del Sud carichi di volantini di propaganda contro Kim Jong-Un. “Una provocazione politica e militare che potrebbe portare a un conflitto armato”. Da non dimenticare poi le esercitazioni militari congiunti con di Corea del Sud e Stati Uniti.

L’annuncio era arrivato dopo gli ostacoli e le barriere montati sulle due autostrade e le due liee ferroviarie principali verso il Sud. Allo stesso tempo Pyongyang aveva dichiarato di aver rafforzato le difese nei pressi della Zona Demilitarizzata. Kim Jong-un ha convocato ieri un vertice militare sulla sicurezza nazionale per un piano di azione immediata per rispondere al lancio di volantini di Seul. Il resoconto pubblicato dall’agenzia ufficiale Kcna, “ha esposto la direzione dell’azione militare immediata e ha indicato importanti compiti da assolvere nell’operazione di deterrenza bellica e nell’esercizio del diritto all’autodifesa”. Lo stesso Kim “ha espresso una dura posizione politica e militare”.

I collegamenti transfrontalieri sono stati utilizzati nei periodi di riavvicinamento tra i paesi, incluso il vertice del 2018 tra i leader dei due paesi – Kim Jong-un e l’allora presidente sudcoreano Moon jae – che avevano annunciato una nuova era di pace. Pyongyang ha ordinato domenica alle truppe al confine di sparare all’avvistamento di nuovi velivoli teleguidati. Seul – che prima di confermare aveva negato le accuse sui droni – ha replicato lunedì di essere pronta a rispondere.

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