Quando ricomincia la scuola, i calendari e le polemiche sul rientro in classe: “Troppo caldo, si sposti a ottobre”

RMAG news

Tra poche settimane si rientrerà in classe, i primi studenti a tornare sui banchi di scuola saranno quelli dell’Alto Adige il 5 settembre, eppure sul calendario scolastico non mancano le polemiche.

“Colpa” della proposta avanzata da alcuni sindacati e associazioni di docenti, che hanno chiesto al ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara di rivedere i calendari scolastici regionali e prolungare ulteriormente la pausa estiva delle scuole, già la più lunga in Europa, per postare il rientro in classe da settembre a ottobre.

Il motivo? Un clima infernale nelle classi, notoriamente non attrezzate per fronteggiare il caldo estremo che si protrae sempre più a lungo nei mesi estivi, a cui fa da contraltare il gelo delle classi d’inverno. A causa della mancanza di investimenti nell’edilizia scolastica, buona parte degli studenti e dei docenti devono fare i conti con termosifoni spenti d’inverno e ventilatori o condizionati assenti d’estate.

La proposta per spostare il rientro a scuola a ottobre

Ad avanzare la proposta di ritardare di un mese il rientro a scuola, scrive Repubblica, è il Coordinamento nazionale docenti della disciplina dei diritti umani (Cnddu), che ha scritto anche al al presidente della Società italiana di pediatria, Annamaria Staiano, al presidente della Federazione italiana medici pediatri, Antonio D’Avino, e al presidente dell’Associazione nazionale pedagogisti, Maria Angela Grassi, chiedendo un parere scientifico sull’opportunità di posticipare l’avvio dell’anno scolastico.

“Riteniamo necessario ritornare sull’argomento in modo da ipotizzare soluzioni adeguate e tempestive”, ha scritto il coordinatore del Cnddu Romano Pesavento in una lettera indirizzata al ministro Valditara e alle regioni.

D’accordo è anche Marcello Pacifico, presidente dell’Anief, Associazione nazionale insegnanti e formatori. “Con questa afa è assurdo iniziare le lezioni entro metà settembre, meglio ottobre. Ci vuole buon senso e lungimiranza. Anche i cicli produttivi devono cambiare e la pubblica amministrazione deve avviare questi cambiamenti secondo il clima”, ha dichiarato Pacifico.

Genitori contrari

Chi ha espresso immediatamente un netto “no” alla proposta sono i genitori, con motivazioni altrettanto corrette. Prolungare ulteriormente le “vacanze estive” degli studenti provocherebbe una lunga serie di problemi: a partire dall’assenza di ferie così prolungate da poter seguire i propri figli, per passare poi all’aspetto economico, con i costi di vacanze, centri estivi o baby sitter sempre più alti e che andrebbero ad acuire le disparità sociali.

Per questo già nei mesi scorsi una petizione online lanciata dall’organizzazione WeWorld e da Mammadimerda aveva chiesto di modificare il calendario scolastico, ma in una ottica contraria rispetto a quanto richiesto dai docenti.

La richiesta era infatti quella di aprire le scuole anche nei mesi di giugno e luglio con attività extra-scolastiche, rimodulando le altre pause durante l’anno, sul modello degli altri paesi europei.

Il calendario scolastico per Regione

Come detto, i primi studenti a rientrare a scuola saranno quelli dell’Alto Adige il prossimo 5 settembre. Subito dopo toccherà al Trentino il 9 settembre, a seguire l’11 settembre Marche, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Umbria, Valle D’Aosta e Veneto. Dal 12 settembre tocca a Campania, Lombardia, Molise, Sardegna e Sicilia. Ultimi Abruzzo, Basilicata, Calabria, Emilia Romagna, Liguria, Lazio, Puglia, Toscana il 16 settembre.

I calendari regionali, come noto, sono indicativi: le singole scuole hanno infatti la possibilità di anticipare le riaperture.

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