Reggio prepara il Consiglio aperto sul Ponte

Reggio prepara il Consiglio aperto sul Ponte

Il Quotidiano del Sud
Reggio prepara il Consiglio aperto sul Ponte

Una seduta aperta all’intervento dei cittadini del Consiglio comunale di Reggio Calabria convocata in piazza per discutere del Ponte sullo stretto

REGGIO CALABRIA – Piazza Italia sarà il luogo di un’assemblea consiliare, in seduta aperta, sul Ponte sullo Stretto. Una seduta per discutere delle prospettive e delle ricadute dell’opera su Reggio Calabria e la sua Città Metropolitana. Questo l’unico argomento posto all’ordine del giorno del consiglio comunale convocato dal presidente Vincenzo Marra per il 14 giugno alle ore 16.30. Un appuntamento importante per dibattere, ancora una volta, sul tema del momento, offrendo l’opportunità di parlare a chiunque volesse farlo.

Le richieste di intervento da parte di cittadini, enti e associazioni devono essere preventivamente prenotate. Lo si potrà fare attraverso l’invio di pec all’indirizzo presidente.consiglio@pec.reggiocal.it entro e non oltre le ore 13 del 13 giugno, con l’indicazione delle generalità dei richiedenti (persone fisiche o giuridiche). La convocazione di un consiglio aperto sul Ponte è arrivata a stretto giro di posta dalla risposta del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti alla richiesta di sospensione (sebbene lo stesso Mit parli di richieste di proroga e di proroga temporale) della Conferenza dei servizi che era stata avanzata dalla Città Metropolitana di Reggio Calabria e dai Comuni di Villa San Giovanni e di Messina. Altri enti – tra cui l’Autorità di Bacino del Distretto Idrografico della Sicilia – avevano formulato istanza di proroga.

Ed è qui che è ricaduta la scelta del Mit, con la concessione di «una proroga dei termini precedentemente comunicati per la formulazione di osservazioni, valutazioni e pareri da parte degli enti interessati che potranno essere pertanto trasmessi entro l’8 luglio 2024».
Un mese di proroga che significa nessuna sospensione dei termini della conferenza istruttoria “fino al 12 settembre 2024 e/o, comunque, fino – come avevano richiesto gli amministratori dello Stretto – all’eventuale ulteriore termine di sospensione della “parallela” conferenza dei servizi dinanzi al Mase”.

Ad andare su tutte le furie per la risposta del Mit è il circolo Pd di Villa San Giovanni, che col segretario Enzo Musolino non le manda a dire. «Presi in giro ancora una volta. Salvini respinge la richiesta dei Comuni coinvolti di sospendere la conferenza dei servizi. Solo una proroga di un mese mentre la Società Stretto di Messina “liquidata e rediviva” avrà tutto il tempo di modificare il modificabile. Questa presa di posizione di Salvini ha il pregio di svelare totalmente l’inganno. E lo fa in maniera arrogante, umiliando i territori».

Il Pd fa una propria sintesi della comunicazione del Mit. «Si dice ai Comuni di presentare le osservazioni prima del “nuovo” progetto, gli si chiede di esercitarsi sul vecchio, inutilmente. Dunque, le osservazioni non serviranno a nulla, non sono importanti, sono carta straccia. E’ tutto già deciso».
E allora Musolino chiede a gran voce: «Che ci stiamo a fare nella conferenza dei servizi? Non rischiamo di legittimare inconsapevolmente un iter viziato? Perché Villa e Reggio debbono condividere inermi la responsabilità di questo disastro?». Domanda con cui il segretario dem passa la palla ai consigli comunali di Reggio e Villa, tornando a invocare quanto più volte invocato: «Bisogna operare con il diritto e la forza della buona politica. Con le deliberazioni consiliari è necessario dire basta, sospendere ogni collaborazione e dialogo, respingere i tentativi di addomesticare le comunità.
Si approvi la “mozione Saverio Pazzano” a Reggio; la si presenti e si approvi anche a Villa. Si facciano esplodere le contraddizioni di Salvini e co., si dia un segnale politico inequivocabile».

Insomma, il Pd torna a chiedere una presa di posizione politica forte e chiara ai consigli comunali di Reggio Calabria e Villa San Giovanni, invitandoli a votare la mozione del consigliere di minoranza reggino Saverio Pazzano, «che chiede di fermare tutto, di mandare gli atti a Roma, di aprire un tavolo istituzionale sulle vere esigenze infrastrutturali dello Stretto».

Il Quotidiano del Sud.
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