Regione, tempo di rimpasto: ecco i possibili scenari

Regione, tempo di rimpasto: ecco i possibili scenari

Il Quotidiano del Sud
Regione, tempo di rimpasto: ecco i possibili scenari

UNO spettro si aggira per le stanze della cittadella regionale: è lo spettro del rimpasto alla Regione. Promesso lo scorso settembre e ora non più rinviabile, non fosse altro perché il presidente Occhiuto dovrà a stretto giro sostituire in giunta regionale la sua vice Giusi Princi, eletta europarlamentare, e di certo non può caricarsi sulle spalle altre deleghe. Subito dopo la proclamazione, lo ha assicurato ieri in conferenza stampa, nominerà un assessore (e dovrà essere donna, per le quote di genere) e questo passaggio potrebbe essere l’occasione, parole sempre di Occhiuto, per liberarsi di alcune deleghe, pesanti, che aveva avocato a sé nei rimpasti precedenti. Come Infrastrutture, Turismo o Ambiente. Lo aveva annunciato già nei mesi scorsi, in risposta alle sollecitazioni di Fratelli d’Italia che chiedeva di contare di più nel governo regionale. «Sono pronto a liberarmi di alcune deleghe – aveva detto – non appena avrò chiuso alcuni dossier importanti». Che erano il rilancio degli aeroporti, la cantierizzazione dei 3 miliardi stanziati per la statale 106, il riassetto del settore idrico e dei rifiuti.

Cosa dobbiamo aspettarci? Occhiuto ha detto che non ha ancora ragionato sui profili e che aspetta di confrontarsi con i partiti. A sentire Cannizzaro – lo ha dichiarato lunedì al Quotidiano – il nuovo ingresso, previsto nel rimpasto alla Regione, sempre un esterno, sarà reggino. E sarebbe sempre in quota Forza Italia: questo è un altro punto su cui, dicono ambienti a lui vicini, non c’è spazio per contrattare. Dall’altra parte, però, c’è un centrodestra in Consiglio regionale che – dietro la granitica unità con cui in questi mesi ha approvato ogni atto e ogni riforma presentata in aula e la sicurezza con cui ha ribadito di apprezzare il decisionismo del suo leader – ha iniziato da tempo a mostrare più di un mal di pancia. E al giro di boa del mandato suggeriscono la necessità di un riassetto.

Partiamo da Fratelli d’Italia. Il gruppo e il partito non hanno mai digerito il ridimensionamento delle deleghe e del peso che avevano in Giunta dopo l’uscita di Orsomarso (eletto in Senato), che era stato assessore al Turismo e alla Mobilità. Al suo posto il presidente ha nominato Calabrese, in quota Fratelli d’Italia, assegnandogli la delega alle Politiche del Lavoro, mentre ha tenuto per sé il turismo e ha assegnato i Trasporti alla Lega. Fratelli d’Italia ha iniziato da tempo a chiedere di poter contare di più, sollecitando il presidente a “condividere” le responsabilità di governo. E Occhiuto si era detto pronto a farlo. Wanda Ferro, coordinatrice regionale del partito, lo ha ribadito, in modo pacato ma netto, anche in piena campagna elettorale per le Europee. «Speriamo che quella promessa venga mantenuta presto e si premi con nuove deleghe un alleato affidabile e leale» il suo promemoria. Difficile prevedere se l’inchiesta in corso, che ha interessato il capogruppo in Regione Neri e potrebbe creare qualche imbarazzo, finisca per rallentare questo percorso.

Al tavolo, però, non c’è solo Fratelli d’Italia. Qualche richiesta per il rimpasto della Regione potrebbe avanzarla anche la Lega, che ha visto il suo gruppo crescere fino a sei componenti, due dei quali strappati a Forza Italia. In Consiglio, oggi, pesa più di Fratelli d’Italia, che pur si fregia della medaglia di primo partito in regione, dopo le Europee. E c’è chi – vedi la deputata Simona Loizzo – già lamenta il governo in solitaria del presidente e la mancata condivisione con il resto della coalizione.

Un posto al tavolo, infine, toccherebbe anche ad Azione. Il partito di Calenda è entrato in corsa nella squadra di Occhiuto con le adesioni di Graziano e De Nisi. Una forza che conta – dicono le Europee – il 4 per cento. Dei partiti della coalizione è l’unico che non ha ruoli di governo, né sottogoverno. Fratelli d’Italia ha due assessori, la Lega un assessore, la presidenza del Consiglio, la guida di un paio di partecipate (Sorical e Aterp). È facile immaginare che Azione un invito ai tavoli di discussione se l’aspetti. «Mi sembra di aver letto una dichiarazione del presidente Occhiuto su prossimi incontri con FdI e Lega. Sono certo si tratti di un lapsus involontario e che sia pronto a confrontarsi anche con noi – commenta il consigliere regionale e presidente di Azione Giuseppe Graziano – Noi non abbiamo mai chiesto né posto condizioni, né mai lo faremo. Siamo pronti a portare e condividere con il presidente e la coalizione le nostre idee e le nostre proposte. Per il bene del governo regionale e della Calabria».

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