Sangiuliano al Tg1 sul caso Boccia: “Avevamo una relazione sentimentale, Meloni ha respinto le mie dimissioni”

RMAG news

Il ministro della Cultura del governo Meloni Gennaro Sangiuliano ha rilasciato un’intervista esclusiva al TG1 sul caso caso Boccia. “È una vicenda personale. Avevamo una relazione che attiene alla sfera affettiva. Ma io non sono ricattabile: non ho mai speso soldi pubblici per lei. Ho presentato le mie dimissioni alla premier Meloni che le ha respinte”. Il ministro ha mostrato alle telecamere le ricevute con i pagamenti che ha sostenuto sarebbero stati effettuati con il suo conto personale.

Il caso era esploso in pieno agosto, con l’imprenditrice di Pompei che aveva sostenuto di essere stata nominata “Consigliere per i Grandi Eventi”. La questione è diventata politica con il ministro che ha smentito la nomina e le opposizioni che hanno chiesto ripetutamente le dimissioni. Sangiuliano ieri ha avuto un colloquio di circa 90 minuti a Palazzo Chigi con la Presidente del Consiglio. Dal profilo social di Boccia sono ancora visibili numerose foto in cui si vede al fianco del ministro in occasioni ufficiali.

Il caso Boccia sui social

Una specie di serie tv, andata avanti per giorni sui social. La stessa Boccia ha risposto puntualmente alle dichiarazioni del ministro con dei post sul suo profilo Instagram che smentivano o quantomeno mettevano in discussione ogni dichiarazione di Sangiuliano. Appena qualche ora prima dell’intervista al TG1, Boccia aveva pubblicato un altro post con il logo del notiziario Rai e l’immagine di una porzione di pop corn e le parole: “Tutto arriva per chi sa aspettare”. Sulla stessa pagina erano apparse anche delle immagini girate all’interno di Montecitorio con degli occhiali con telecamera e microfono. “Niente di illegale”, si era difesa lei.

La difesa del ministro Sangiuliano

“L’ho conosciuta all’inizio della campagna elettorale per le Europee a Napoli – ha raccontato Sangiuliano – mi è stata presentata da amici comuni anche se lei ha postato una foto autentica del 2023 in cui non sta accanto a me ma sta insieme ad altre persone in occasione dell’evento a Pompei sulla cucina italiana candidata a patrimonio dell’UNESCO. È nata un’amicizia personale, ne ho riscontrato alcune capacità organizzative e mi era venuta l’idea di nominarla a titolo gratuito. Questo rapporto da rapporto di amicizia è diventata una relazione affettiva, sentimentale, personale”.

“Ho portato avanti l’idea della nomina poi mi sono consigliato con alcuni amici legali e con il mio capo di gabinetto che mi hanno fatto notare che tutto ciò poteva configurare un potenziale conflitto di interessi. A un certo punto ho mandato una mail al capo di gabinetto nella quale lo invitavo a interrompere il percorso di nomina della dott.ssa Boccia proprio per la potenzialità del conflitto di interesse. Una nomina di questo genere si perfeziona con l’invio all’UCB (Ufficio Centrale di Bilancio, ndr), questo invio non è mai avvenuto, non esiste un protocollo che certifichi l’invio e anche il contratto che potrebbe esibire, da lei effettivamente firmato, non è stato controfirmato dal capo di gabinetto, non ha nessun valore”.

Sangiuliano ha detto di non aver mai favorito Boccia nell’esercizio delle sue funzioni. “Lei sarà venuta al ministero credo quattro, cinque volte, non di più. In vista di questa nomina ha incominciato a interloquire con una serie di soggetti del ministero ma su aspetti marginali, del tutto marginali”. Sangiuliano ha smentito la nomina e sulla voce femminile che sarebbe intervenuta ha spiegato: “Ricordo che in una discussione con mia moglie lei mi diceva di interrompere ogni rapporto con questa persona, anche di tipo lavorativo. Potrebbe essere stata carpita questa conversazione, io non lo so”.

Il ministro ha smentito che Boccia abbia partecipato alle riunioni sul G7. “Ha interloquito su aspetti marginali come il menù o sull’opportunità di fare dei gadget”. I documenti sul G7 postati da Boccia sui social non sarebbero né classificatiriservati, ha aggiunto Sangiuliano. Ha ammesso Sangiuliano di essere stato a Pompei e a Ercolano con Boccia ma non per sopralluoghi ma in occasione di alcuni ritrovamenti archeologici. Ha smentito ogni tipo di violazione dei parametri di sicurezza sull’organizzazione del G7. “Mai un euro del ministero è stato speso per la dott.ssa Boccia, ho pagato io”. Sangiuliano ha mostrato le ricevute di aerei e treni, che ha sostenuto aver pagato con il suo conto corrente personale.

Il rapporto con Boccia e le scusa alla moglie e a Meloni

“Mi pesa doverlo raccontare, c’era un rapporto di tipo personale, affettivo, iniziato un po’ di tempo dopo la nostra conoscenza. A fine luglio, inizi di agosto questo rapporto si è esaurito. Potrebbero uscire le chat relative alla nostra relazione affettiva”. Ha detto di avere il sospetto che Boccia registrasse all’interno delle stanze di Montecitorio. “Non voglio pensare ad altre cose anche se alcuni dettagli che emergono in queste ore mi spingono a riflettere”. Si è detto “assolutamente” non ricattabile. “Io non sono assolutamente ricattabile, io ho dimostrato di non aver utilizzato denaro pubblico. Mi sembrerebbe strano che qualcuno pensasse di aprire un’inchiesta su relazioni private e relazioni personali che sul piano della morale possono essere censurabili ma non vedo profili giuridici”.

E sul perché Boccia continui a pubblicare e a rispondere a ogni sua dichiarazione. “Posso comprendere la delusione sentimentale di una persona nei miei confronti. Ho più volte ribadito soprattutto nell’ultima fase che io non intendevo lasciare mia moglie, che per me è la persona più importante della mia vita. Sono disponibile a ogni cosa ma non a rinunciare a mia moglie. O la delusione per la mancata nomina. L’ho chiamata (ieri sera, ndr) per dirle di essere corretta e precisa nelle affermazioni, lei sa che non è stato speso un euro della pubblica amministrazione per i viaggi”. Alla fine dell’intervista, quasi in lacrime, Sangiuliano ha chiesto scusa alla moglie, alla premier Giorgia Meloni e ai suoi collaboratori. Ha aggiunto di aver detto a Meloni di essere disponibile a dimettersi un minuto dopo in cui glielo avrebbe chiesto. “Al momento il Presidente del Consiglio mi ha detto di andare avanti e di chiarire bene, in punto di verità. Mi ha detto: sii sempre sincero e dì sempre la verità”.

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