Svolta fascista del governo Meloni: ecco le leggi speciali per aumentare la repressione

RMAG news

Oggi alla Camera si apre la discussione sulle leggi speciali volute dal governo per aumentare il potere di repressione dello Stato. Si tratta di una vera e propria svolta autoritaria, in contrasto evidente con ogni principio liberale e garantista.

L’Osce (cioè l’Organizzazione per la sicurezza in Europa), alla quale aderiscono i governi di 57 paesi, ha giudicato con grande preoccupazione questo colpo di mano. In un documento ufficiale l’Osce ha scritto così: “La maggior parte di queste disposizioni ha il potenziale di minare i principi fondamentali della giustizia penale e dello Stato di diritto”. A chi conosce un po’ di storia vengono in mente immediatamente le leggi speciali liberticide varate dal regime fascista il 26 novembre del 1926. Che effettivamente erano parecchio più dure di queste disposizioni Nordio-Meloni ma alle quali le disposizioni Nordio-Meloni somigliano moltissimo per lo spirito e per le finalità.

Quali sono le finalità? Ridurre considerevolmente le possibilità della protesta e criminalizzarla, e renderla punibile con il carcere. Rendendo punibile con il carcere anche tutti i fenomeni di marginalità sociale. La nuova legge punisce in modo severo – con anni di carcere – chi chiede l’elemosina, chi occupa le case sfitte degli enti, chi manifesta bloccando il traffico. Per reati commessi anche 10 anni fa toglie la cittadinanza a persone nate all’estero che sono diventate cittadine italiani. Prevede la prigione anche per donne incinte o con bambini di meno di un anno. Proibisce la vendita di cannabis light. Aumenta le pene per resistenza alle forze di polizia.

Che una legge di questo genere possa essere varata da un governo che si definisce liberale è una assurdità clamorosa. I due articoli che più feriscono il buonsenso sono quelli che riguardano le prigioni. Carcere per le mamme, cancellando un articolo del codice Rocco (cioè del codice fascista) che non si era spinto a un grado così alto di crudeltà; e istituzione del delitto di rivolta in carcere, che prevede fino a 7 anni di prigione per i detenuti che anche semplicemente, in modo non violento, si rifiutino di eseguire un ordine di una guardia carceraria.

Questa misura è gravissima dal punto di vista dei principi (la nonviolenza diventa reato, Gandhi merita la prigione) e ancor più è gravissima per quello che riguarda la vita in carcere, dove i diritti dei carcerati sono ridotti assolutamente a zero. È immaginando queste leggi illegali che il governo Meloni appallottola la maschera conservatrice e mostra il suo spirito vero. Che è fascista. Non perché c’è la fiamma nel simbolo ma perché c’è il fascio littorio nel cervello e nell’anima.

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