Tunisia, il dittatore Kaied vince le elezioni-farsa: festeggiano Meloni e von der Leyen

RMAG news

La Tunisia resta nelle mani di Kais Saied, il dittatore tanto caro a Giorgia Meloni e alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.

Le elezioni-farsa che si sono tenute domenica 6 ottobre, secondo gli exit poll diffusi dall’emittente televisiva nazionale Wataniya, hanno visto Saied raccogliere 89,2 per cento dei consensi, confermando le previsioni di una sua vittoria scontata per un secondo mandato.

Il risultato delle presidenziali tunisine

Il 66enne di fatto non aveva avversari, considerato che la campagna elettorale è stata caratterizzata da brogli e abusi di potere, in particolare con l’arresto dei principali esponenti dell’opposizione. Alle urne, oltre a Saied, c’erano solo due sfidanti: Zouhair Maghzaoui, che di fatto è un sostenitore dello stesso presidente, e Ayachi Zammel, ex deputato liberale e capo dell’azienda agricola Ayachi Group.

Quest’ultimo era l’unico reale oppositore, ma non ha potuto fare alcuna campagna elettorale: si trova in carcere dal 3 settembre, quando è stato condannato per 13 anni e otto mesi con l’accusa, in quattro processi diversi, di frode. Secondo l’accusa avrebbe falsificato i moduli elettorali richiesti per candidarsi, mentre lui si è sempre detto innocente. Zammel ha ottenuto solamente il 6,9 per cento dei voti, mentre Zouhair Maghzaoui il 3,9 per cento.

L’affluenza

Gran parte dell’opposizione ha di fatto boicottato il voto: alle urne si è recato solo il 27,7% dell’elettorato tunisino, un risultato ben inferiore al 49 per cento del 2019, le prime elezioni vinte da Saied.

Impressionante il dato riguardante gli under 35: da quanto emerge dai dati resi noti dall’Alta Autorità Elettorale Indipendente (Isie), il tasso di partecipazione degli elettori dai 18 ai 35 anni alle presidenziali odierne è stato del 6 per cento.

La Tunisia di Saied e il ruolo di Meloni e von der Leyen

La vittoria di Saied, che ha progressivamente smantellato le istituzioni democratiche tunisine accentrando su di sé tutti i poteri, bloccando i lavori del Parlamento e governando solo tramite decreti, limitando poi il potere giudiziario sciogliendo il Consiglio superiore della magistratura, farà sicuramente contente Giorgia Meloni e Ursula von der Leyen.

Su pressing del governo italiano l’Unione Europea nell’estate del 2023 un accordo col regime di Saied per finanziare la Guardia nazionale tunisina, che svolge nel Paese anche la funzione di Guardia costiera, per impedire le partenze dei migranti verso l’Europa ed in particolare le coste italiane.

Una volta intercettati i migranti vengono riportati a terra e, come documentato da diverse inchieste giornalistiche internazionali, abbandonati lungo i confini desertici con Libia e Algeria. In molti casi sono stati documentati stupri nei confronti delle donne da parte dei militari della Guardia nazionale.

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