Voto condizionato dalla ’ndrangheta? I candidati sindaco di Vibo rispondono

Voto condizionato dalla ’ndrangheta? I candidati sindaco di Vibo rispondono

Il Quotidiano del Sud
Voto condizionato dalla ’ndrangheta? I candidati sindaco di Vibo rispondono

Si infiamma la campagna elettorale per le comunali a Vibo, i candidati rispondono sul rischio del voto condizionato dalla ‘ndrangheta

VIBO VALENTIA – “«Non vogliamo il voto dei mafiosi. Lo dicano anche gli altri candidati sindaci».

Le parole di Enzo Romeo, aspirante primo cittadino del fronte progressista, pronunciate sabato scorso durante il comizio sul corso cittadino, hanno fatto rumore. D’altronde, in tutte le campagne elettorali la possibilità che il voto possa essere condizionato dalla criminalità o anche da altri ambienti (come vedremo) è reale. Il Quotidiano ha quindi deciso di ascoltare sul punto gli altri candidati, sottoponendo loro due domande in risposta a Romeo e a quest’ultimo quella di spiegare il perché di tali parole.

VOTO A VIBO E CONDIZIONAMENTI DELLA ‘NDRANGHETA, COSA PENSA ROBERTO COSENTINO (CENTRODESTRA)

Roberto Cosentino

Cosa pensa delle dichiarazioni di Romeo?

«Guardi, non è mia intenzione rispondere a Enzo Romeo, quanto, piuttosto ribadire un concetto, sul punto, tra l’altro già espresso in maniera molto chiara dal nostro presidente della Regione, Roberto Occhiuto, e che forse il candidato sindaco progressista ha dimenticato: “La mafia ci fa schifo”. Questo è uno slogan che faccio mio nella sua interezza non solo per la frase in sé, quindi rivolto a chi è mafioso, ma perché identifica anche un atteggiamento, quello della cultura mafiosa, arrogante, prevaricatrice che purtroppo caratterizza il nostro territorio il quale però, nella sua stragrande maggioranza è composto da persone perbene».

Lei teme che il voto a Vibo possa essere condizionato?

«Molto onestamente, io non temo che possano esserci condizionamenti mafiosi in questa campagna elettorale perché sono assolutamente certo che prevarrà il voto di chi nutre fiducia verso chi può rappresentare altro. Sono, quindi, sicuro che quest’ultima tipologia di voto prevarrà in maniera schiacciante su tutto il resto e sono altrettanto sicuro che essa convergerà sulla mia persona».

VOTO A VIBO E CONDIZIONAMENTI DELLA ‘NDRANGHETA COSA PENSA FRANCESCO MUZZOPAPPA (CENTRO)

Franco Muzzopappa

Cosa ne pensa delle parole di Romeo?

«NOI neanche ce li poniamo questi problemi perché i mafiosi sanno eventualmente chi e dove votare. In tutte le competizioni elettorali in cui ho partecipato non ho mai chiesto voti ai mafiosi né i mafiosi lo hanno mai dato a me e questo risulta pacificamente dalle numerose inchieste sul territorio. Quindi, per quanto mi riguarda questo è un problema che non si pone».

Lei teme che il voto a Vibo possa essere condizionato?

«È sotto gli occhi di tutti; basti vedere le candidature per rendersi conto che questi condizionamenti ci sono, eccome. E queste candidature, contrariamente alle nostre che sono il frutto di una scelta libera delle persone, sono il risultato di incroci di tipo affaristico-clientelare. Fate una ricerca e vedrete quanta gente che si è candidata, o loro parenti, hanno beneficiato delle prebende di cui io parlo da una vita. Certamente questo fenomeno caratterizza molto la destra e attecchisce di più dove c’è un sistema di potere consolidato.
Quando parlo di compromessi, di inciuci, a questo mi riferisco e ad oggi nessuno mi ha smentito. Come ho ripetuto sempre, il problema di questo territorio è, sì, la ’ndrangheta che è un cancro che deve essere certamente estirpato, però fa il paio con la presenza di un sistema politico che, così come è gestito, farà altrettanto male così com’è avvenuto fino ad oggi. Ma da lunedì la città respirerà un’aria nuova».

VOTO A VIBO E CONDIZIONAMENTI DELLA ‘NDRANGHETA, COSA PENSA MARCELLA MURABITO (RIFONDAZIONE COMUNISTA)

Marcella Murabito

Cosa pensa delle dichiarazioni di Romeo?

«Cosa ne penso? Molto semplicemente che quella esposta da Romeo è per noi una questione talmente scontata che non abbiamo, contrariamente agli altri, necessità di usarla in campagna elettorale perché noi la pratichiamo non solo in questo periodo ma ogni giorno. D’altronde, il contributo dei comunisti nella lotta antimafia è stato sempre rilevante e consolidato nel tempo tant’è che si annoverano molte vittime anche qui in Calabria: una su tutte Peppino Valarioti. Più che altro, credo che i riflettori debbano accendersi sulla massonerie. I nostri capisaldi sono l’antifascismo, l’antimafia e appunto l’antimassoneria e quest’ultimo è un argomento che in questa città dovremmo affrontare con il coraggio di chiamare le cose col loro nome. Massoneria, è vero, non significa necessariamente mafia però sicuramente è quel canale che mette in contatto lo Stato con l’antistato, la legalità con l’illegalità».

Lei teme che il voto a Vibo possa essere condizionato?

«Allora, noi viviamo in una provincia con tre comuni sciolti per mafia e quattro con commissioni di accesso e pertanto questo significa che i voti della mafia ci sono. Ci viene dunque facile pensare che evidentemente queste infiltrazioni mafiose sono in qualche modo agevolate da un sistema illegale. Quindi, ribadisco il concetto: Se dobbiamo affrontare la questione con serietà allora bisogna farlo ogni giorno e non solo in campagna elettorale, e lo si faccia in maniera completa parlando di mafia e di tutto ciò che ruota attorno ad essa».

VOTO A VIBO E CONDIZIONAMENTI DELLA ‘NDRANGHETA, COSA PENSA ENZO ROMEO (FRONTE PROGRESSISTA)

Enzo Romeo

Cosa pensa delle repliche dei suoi competitors alle sue parole?

«Non voglio commentare le risposte dei miei avversari, dico solo che quelle parole le ho dette con estrema convinzione e che la vera politica di per sé e anche capacità di fare chiarezza su questo tipo di concetti e di essere trasparenti. Condannare la mafia significa anche condannare un atteggiamento illecito, pur se non per forza mafioso ma certamente grave. È ovvio che chiunque si possa ritrovare a fare il sindaco con un po’ di intelletto e una capacità di discernimento non può che mettere alla porta i mafiosi ma deve anche mettere alla porta certi altri atteggiamenti».

Lei teme che il voto a Vibo possa essere condizionato?

«Ho sempre detto apertamente di augurarmi che tutto ciò che avverrà in durante la campagna elettorale e anche dopo sia sotto la lente di chi deve rilevare se le dinamiche determinatesi in questi frangenti hanno potuto o meno condizionare il voto. Infatti, ho auspicato che si possa di andare a verificare la presenza di eventuali ingerenze da parte di chi ha la gestione del potere amministrativo perché, dove c’è il potere una simile eventualità si può trovare albergo. È un atteggiamento che secondo me non è mafioso, ma è pur sempre un atteggiamento da condannare perché il voto deve essere mantenuto libero e la popolazione non deve essere assolutamente assoggettata. Il mio perenne auspicio è che una comunità possa avere la capacità di discernere ciò che è meglio per essa e per il territorio»».

Il Quotidiano del Sud.
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