Ucciso davanti al figlio, omicidio a Oratoio mentre partiva la processione: “Il suono degli spari mischiato a quello delle campane”

RMAG news

Freddato in strada, davanti al figlio, mentre in paese stava partendo la processione della festa della Madonna del Rosario. A Oratoio, frazione di Pisa in periferia, Beni Arshiaj è stato ucciso in quello che dalle modalità sembra a tutti gli effetti un’esecuzione. Era incensurato, padre di due figli piccoli, aveva 37 anni. Sul posto è intervenuta la Squadra Mobile con la Polizia Scientifica e la Polizia Municipale che hanno chiuso l’accesso alla strada dopo il raid. .

L’omicidio si è consumato intorno alle 21:00 di domenica 6 ottobre. Almeno sei gli spari sentiti dalla gente mentre suonavano le campane per la festa della Madonna del Rosario. La manifestazione è stata annullata, la comunità è sconvolta dall’accaduto. Alcuni testimoni hanno raccontato di aver visto due persone fuggire a bordo di uno scooter. Arshiaj è stato raggiunto da un colpo alla tempia mentre era a bordo del suo furgone. Stava rientrando a casa.

Sul posto sono stati trovati cinque bossoli di pistola calibro 22. Soltanto un proiettile sarebbe andato a segno. La vittima era un cittadino di origini albanesi. Sarebbe stato freddato nella corte della sua abitazione. Ancora da chiarire il movente dell’omicidio.

“Avremmo dovuto ricordare, questa sera, in comunione con il Papa e tutta la Chiesa, i fratelli e sorelle che in troppe parti del mondo soffrono a causa degli orrori della violenza e della morte. Invece – ha scritto sulla pagina Facebook Unità Pastorale di Riglione – Oratoio il parroco, don Massimiliano – quella stessa violenza e morte, che tante volte ci sembra così spaventosa ma così lontana dalle nostre vite, è piombata in mezzo a noi, così vicino, nei luoghi della nostra vita. Al suono gioioso delle campane si è mischiato lo scoppio freddo di colpi mortali. Non abbiamo fatto la nostra processione stasera, e siamo tornati alle nostre case velocemente, frastornati, stupiti, incuriositi, spaventati … Non dimentichiamoci comunque di pregare: c’è violenza in alcuni luoghi della Terra, e anche tra le nostre case e le nostre strade, perché la violenza abita il cuore dell’uomo”.

“C’è morte, perché non riconosciamo il valore infinito della vita, dono e responsabilità impareggiabile. Ci sono fratelli che ammazzano i fratelli, lontano da noi, ma anche più vicino di quanto siamo soliti pensare, accecati da chissà quali assurde ragioni. Non abbiamo potuto fare la nostra processione, ma tutti siamo chiamati a pregare: perché il Signore doni la sua pace, perché sconfigga le tenebre dell’odio, perché allarghi le braccia della sua misericordia alle vittime, perché cambi ed illumini il cuore dei violenti, perché ci faccia riconoscere tutti fratelli e sorelle”.

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