Bambini piccolissimi a bordo, siamo sicuri che devono fare 1300 chilometri per sbarcare a Marina di Carrara?

RMAG news

Hanno una 4 e uno 6 mesi. Li ha salvate ieri pomeriggio – insieme a una bambina di 2 anni, altri 4 minori di cui 3 non accompagnati e altre 21 persone – la Humanity1, nave della Sos Humanity. Erano alla deriva al largo in acque internazionali tra Tunisia e Libia. Niente elica. S’erano persi il piede del motore. Erano in balia delle onde che si stanno alzando nel Mediterraneo centrale. Avevamo la loro ultima posizione aggiornata da Alarmphone aggiornata a due ore prima. Li ha avvistati una ragazza dell’equipaggio di turno al binocolo sul ponte. “Punto nero all’orizzonte”.

Sono partiti da soli da Zawija all’alba di giovedì verso le 4, hanno raccontato. Forte odore di carburante addosso, sono tutti disidratati. Sono traumatizzati, terrorizzati. Sono vivi per estremo colpo di fortuna. Non avevano speranza di sopravvivere con la barca alla deriva senza propulsione con queste condizioni meteo. A bordo le 4 persone del medical team della Sos Humanity stanno prestando le prime cure. Ora, la domanda è: siamo sicuri che 28 naufraghi – tra cui due bambini piccolissimi con i sintomi di una forte infezione respiratoria, una donna incinta e un’altra persona in apparente stato di dissociazione – debbano risalire tutta la penisola italiana e scendere a terra Marina di Carrara? Questo è il porto assegnato dall’Mrcc di Roma. A 1.300 chilometri di distanza da dove sono stati salvati. Quattro cinque giorni di navigazione con le condizioni meteomarine in peggioramento. Perché farli arrivare fino a lassù? Non c’è un porto disponibile più vicino?

Dalla nostra inviata a bordo della Humanity1

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