Banksy a Napoli, la mostra immersiva non dimentica Gaza: il viaggio sulle tracce dello street artist più famoso al mondo

Banksy a Napoli, la mostra immersiva non dimentica Gaza: il viaggio sulle tracce dello street artist più famoso al mondo

Prima che nel 2019 sui canali di Venezia apparisse il murales del bambino migrante con una torcia di emergenza in mano, e prima che nel 2020 venisse ritrovata ad Alba Adriatica la porta dell’uscita di sicurezza del Bataclan con l’immagine di una figura in lutto per gli attentati terroristici del 13 novembre 2015 a Parigi, era a Napoli che Banksy aveva realizzato le sue uniche opere in Italia. In pieno Centro Storico, patrimonio UNESCO, compariva di fronte alla Chiesa di Santa Chiara la Santa Teresa del Bernini in estasi per un menù completo panino-patatine fritte-Coca Cola: opera perduta, cancellata, coperta da un altro writer. E in Piazza dei Gerolomini era apparsa una Vergine Maria sempre in estasi con una pistola al posto dell’aureola. Era il 2010, e Gomorra – La Serie ancora doveva uscire, quando in una delle sue scorribande lo street artist più famoso al mondo sintetizzò in un’icona la pulsione religiosa e il dramma criminale della città. E proprio una riproduzione de “La Madonna con Pistola” – l’originale è stata protetta da una teca – chiude “The World of Banksy – The Immersive Experience” che dall’11 ottobre 2024 al 4 maggio 2025 farà tappa a Napoli.

Circa 120 opere – tutte riproduzioni: le originali sono spesso andate perdute, distrutte, come succede di frequente con la street art, o vendute – tra graffiti, fotografie, installazioni, site-specific urbana, stencil, stampe su tessuto, tela, alluminio, forex, plexiglass, sculture. Oltre due milioni di visitatori tra Barcellona, Milano, Praga, Bruxelles, Lisbona, Budapest, Cracovia e Dubai, tutto cominciato a Parigi nel 2019, un evento curato da Artful Events Collective con il curatore Manu de Ros e il direttore creativo Emre Ezelli. “Lo spirito di fondo è rimasto sempre lo stesso. Questa mostra immersiva serve a dare un’idea più chiara di quello che è Banksy, vi diamo l’opportunità di viaggiare in tutto il mondo inseguendo le sue opere senza mai lasciare questo edificio. È anche un viaggio nel tempo e una riscoperta perché molte di queste opere non esistono più”.

La leggenda di Banksy

Si ritrovano la critica al capitalismo, al conformismo, al consumismo di Banksy. La sua avversione alle autorità, alle forze dell’ordine in particolare, a ogni forma di potere costituito. Leggenda vuole che era ancora un ragazzino quando fuggendo da un poliziotto si nascose sotto un camion e notò una piastra di stencil sul serbatoio del carburante: la tecnica gli avrebbe permesso di essere più veloce e di ridurre il rischio di essere acciuffato. E poi con la bomboletta non era un fenomeno, ha anche detto in seguito. “I crimini più grandi del mondo non sono commessi da persone che infrangono le regole, ma da persone che le seguono. Sono le persone che seguono gli ordini che lanciano bombe e che massacrano villaggi”.

FOTO DI ANTONIO LAMORTE

Solo condanne per la guerra. In Ucraina, in Vietnam, in Medio Oriente. Significativo l’impegno che ha dedicato nel corso degli anni al conflitto israelo-palestinese. Con le opere sul muro di Betlemme – “Il lanciatore di fiori” e “La colomba della pace” – e il Walled Off Hotel, aperto nel marzo 2017, personale palestinese, con la “worst view of the world” sulla barriera di separazione, dallo stile britannico coloniale, chiuso dopo gli attacchi di Hamas del 7 ottobre 2023 e la ritorsione di Israele. Spazi che assumono ancora maggiore significato in questi giorni. Riprodotta anche la bancarella su cui a New York vendette suoi originali per appena 60 dollari il pezzo. Questa mostra immersiva, artefatta, piena zeppa, colorata, esplosiva è un viaggio sulle tracce di Banksy nel mondo, nel suo mistero certo ma anche nella realtà degli eventi storici che hanno caratterizzato questi ultimi anni.

L’enigma di Banksy

Come la tragedia dei migranti, qui con Steve Jobs, figlio di un siriano, e con il “Raft of Medusa”, riformulazione de La zattera della Medusa di Théodore Gericault, dove i disperati tra le onde chiedono soccorso a uno yacht in lontananza, e con un video sulla Louise Michel, l’imbarcazione finanziata dallo stesso Banksy per salvare migranti nel Mediterraneo. Emerge in tutta la sua potenza il citazionismo mainstream – “i cattivi artisti imitano, i grandi artisti rubano” – di un artista germinato nella controcultura del graffito e della guerrilla art – si dice sia di Bristol, Inghilterra, cresciuto all’ombra del gruppo Barton Hill Youth, salito ormai tra le 100 persone più influenti al mondo secondo il Time – che ha aggiornato la lezione di Andy Warhol, diventato lui stesso sinonimo di cultura pop al tempo della sua riproducibilità tecnica e quindi capitalistica. E infatti il percorso sfocia in una fornitissima area merch. Paradossale, certo. Inevitabile, forse. Un enigma.

FOTO DI ANTONIO LAMORTE

Già paradossale è rinchiudere in quattro mura la street art, anche se fatta di riproduzione, con gli stessi artisti che si infuriano o che prendono le distanze. Ma non può esistere copyright in questi casi. “Banksy non autorizza le mostre – spiega de Ros – ma nemmeno le impedisce”. D’altronde è anonimo, anonimo come Elena Ferrante o Liberato, che però alla SIAE registrano le loro opere, ne raccolgono i proventi. Non si sa come sia entrato in contatto con il mondo dell’arte, non si sa di che cosa campi, “non sappiamo neanche se è ricco ma i suoi soldi li usa per fare delle cose”. Non si sa chi sia, in poche parole, se è un collettivo o Robert del Naja, cantante dei Massive Attack, tra i candidati più spesso citati negli identikit anche per il suo stretto rapporto con Napoli. “Banksy potrebbe anche essere qui, o potrebbe esserci qualcuno che lo conosce, o qualcuno che conosce qualcuno che conosce qualcuno che lo conosce. A noi non interessa, a noi interessa il suo messaggio”, dice de Ros. Che lui non spiega mai: perché di solito il messaggio è diretto e lampante – grazie anche al citazionismo di cui sopra – altre volte non c’è, è provocazione. Lascia spazio all’interpretazione.

Banksy ha portato la street art a un livello superiore di considerazione e mediaticità, proprio per la sua immediatezza, per le sue performance. “Girl with Balloon”, in un’asta del 2018, si distrusse appena dopo esser stata battuta per 1,2 milioni di euro. “Devolved Parliament” fu venduta per 11,1 milioni di euro da Sotheby’s. “Game Changer”, nel 2021, per quasi 20 milioni. “Love is in the Bin”, nel 2021, per 21,6 milioni di euro da un acquirente sconosciuto. Per la prima volta nel 2023 ha autorizzato una sua esposizione alla Gallery of Modern Art di Glasgow. A marzo 2024 è apparsa la sua ultima opera, a Finsbury Park a Londra: bambina che spruzza vernice con un tubo, che disegna la chioma di un albero. Mario Floro Flores, amministratore delegato dell’Arena Flegrea: “Con questa mostra diamo un volto diverso all’Arena, che nasce per la musica”. Banksy non c’è, è invisibile, ma in qualche maniera, anche se nessuno sa chi sia, come, quando, lui c’è sempre stato.

FOTO DI ANTONIO LAMORTE

La mostra di Banksy a Napoli

Dall’11 ottobre 2024 al 4 maggio 2025. All’Arena Flegrea Indoor, Mostra d’Oltremare Viale John Fitzgerald Kennedy, 54 Napoli. Dal mercoledì a domenica, dalle ore 10:00 alle ore 19:00, ultimo ingresso alle 18:00. Aperture straordinarie il 6 gennaio, 21 aprile, 22 aprile 2025. Chiusure straordinarie il 23, 24, 25, 30, 31 dicembre 2024 e l’1 gennaio 2025.

Biglietti: intero 14,50 euro giorni infrasettimanali/16,50 euro weekend e festivi

Ridotto bambini 6 – 12 anni 7 euro infrasettimanali/8 euro weekend e festivi

Riduzione per gruppi scuole (a partire dalle 10 fino a 25/30 persone): 7 euro giorni infrasettimanali/8 euro weekend e festivi, docenti/accompagnatori gratutiti ogni dieci alunni

Riduzione per gruppi adulti, aziendali, universitari, associazioni culturali: (a partire dalle 10 fino a 25/30 persone): 10 euro nei giorni infrasettimanali/12 euro nei weekend e festivi

Giorni infrasettimanali con prezzo festivo: 1 novembre 2024, 6 gennaio 2025, 21 aprile 2025, 25 aprile 2025, 1 maggio 2025

Per informazioni e contatti si rimanda al sito web ufficiale dell’evento.

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