Cold Case a Cetraro, arrestato per un duplice omicidio di 33 anni fa

Cold Case a Cetraro, arrestato per un duplice omicidio di 33 anni fa

Il Quotidiano del Sud
Cold Case a Cetraro, arrestato per un duplice omicidio di 33 anni fa

Risolto un cold case, Umberto Pietrolungo di Cetraro arrestato per il duplice omicidio di Pierangelo Fioretto e Mafalda Bagnozzi avvenuto nel 1991

CETRARO – Arrestato questa mattina, Umberto Pietrolungo, 58 anni, di Cetraro, ritenuto il presunto esecutore materiale dell’omicidio Fioretto-Begnozzi avvenuto a Vicenza, 33 anni fa, nel 1991. Lo rende noto il procuratore della Repubblica della città Veneta, Lino Giorgio Bruno.
Pietrolungo è destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal giudice per le indagini preliminari di Vicenza su richiesta del procuratore Bruno. Ordinanza cautelare eseguita dalla squadra mobile della Questura di Vicenza.
Umberto Pietrolungo è attualmente detenuto in carcere a Cosenza, dal 2022, considerato in organico alla cosca di ‘ndrangheta Muto di Cetraro.

COLD CASE DI VICENZA, L’ASSASSINO SAREBBE DI CETRARO

Gli investigatori, a distanza di 33 anni, sono convinti di aver individuato il colpevole dell’omicidio di Pierangelo Fioretto, 59 anni all’epoca, e della moglie 52enne Mafalda Begnozzi. Omicidio avvenuto in centro a Vicenza il 25 febbraio 1991. Un caso rimasto irrisolto e che ora potrebbe trovare una soluzione.
L’avvocato Pierangelo Fioretto, vicentino, e la moglie, Mafalda Begnozzi, furono barbaramente uccisi nella sera del 25 febbraio. Il duplice omicidio avvenne nel giardino dell’abitazione che si trovava nel centro storico di Vicenza. Entrambi i coniugi sono morti raggiunti da diversi colpi di pistola esplosi alle spalle. Gli ulteriori sviluppi delle indagini riconducono anche sul Tirreno cosentino a Scalea e Cirella.

“Con nota del 24 febbraio 2023 il servizio di polizia scientifica direzione centrale anticrimine della polizia di Stato segnalava l’avvenuto accertamento di concordanza positiva al primo livello – si legge – tra i profili del Dna rilevati sul guanto in pelle con altro profilo, acquisito dai campioni biologici estratti da reperti sottoposti a sequestro dai carabinieri della compagnia di Scalea, in Calabria, sul luogo del ferimento con colpi d’arma da fuoco di Roberto Martini. Fatto accaduto a Cirella di Diamante l’8 gennaio 2022 all’interno dell’Hotel San Daniele”.

Il Quotidiano del Sud.
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