Disastro Biden, in bambola nel dibattito con Trump: chi può sostituirlo, i nomi, dem nel panico

RMAG news

Apparso in bambola Joe Biden, Presidente degli Stati Uniti, in corsa per un secondo mandato alle elezioni in programma il prossimo autunno, il 5 novembre, che ha sfidato nel primo dibattito di questa campagna elettorale l’altro candidato Presidente, suo predecessore alla Casa Bianca, Donald Trump. Lo staff del Presidente ha parlato di un raffreddore, quello che è certo è che ora il Partito Democratico è nel panico. Circolano voci su una possibile sostituzione in corsa del candidato. Un avvicendamento che sarebbe clamoroso: un inedito, non è mai successo.

Un faccia a faccia ad alta tensione quello andato in scena nella notte tra giovedì e venerdì sulla rete televisiva CNN, il primo tra i due candidati alla carica di Presidente. Nessuna stretta di mano. Entrambi si sono accusati di essere stati “il peggiore presidente della Storia”. Trump è apparso più lucido, come sempre aggressivo e come sempre pronto a utilizzare argomenti falsi. Al momento è in vantaggio nei sondaggi. Il secondo e ultimo dibattito si dovrebbe tenere il 10 settembre, in quel caso su ABC News.

Com’è andato il dibattito con Trump per Biden

Biden ha 81 anni – Trump 78. Diventerebbe il più anziano Presidente statunitense di sempre. E da tempo elettori e osservatori sollevano dubbi sulle sue condizioni fisiche. Certo il dibattito non ha rassicurato nessuno, al contrario. Biden ha cominciato a fare confusione già alla prima risposta. Voce roca, ha perso più volte il filo del discorso. “Abbiamo finalmente sconfitto il Medicare”, ha detto citando il programma di assistenza sanitaria riservato agli anziani, probabilmente si riferiva alla pandemia da coronavirus. “Non saprei dire che cosa ha detto alla fine della frase e credo non lo sappia nemmeno lui”, il commento di Trump a una risposta di Biden sull’immigrazione.

La convention dei Democratici, che dovrebbe ratificare la candidatura di Biden, si terrà ad agosto a Chicago tra il 19 e il 22. La sua performance al dibattito è stata giudicata un “disastro”. Non è mai successo che un candidato alla presidenza abbia rinunciato alla candidatura a questo punto della campagna elettorale. Biden ha stravinto le primarie, ha il sostegno della maggioranza dei delegati. Non può essere sostituito quindi contro la sua volontà. Sembra che tra i donatori del Partito ci sia chi, come Nadia Ahmad, membro del Democratic National Committe, abbia sollecitato un passo indietro del Presidente per lasciare spazio a un altro candidato.

Come verrebbe sostituito Biden

Qualora Biden dovesse decidersi di ritirarsi, i delegati diventerebbero automaticamente liberi di scegliere chi vorrebbero come candidato. Che potrebbe essere indicato proprio da Biden al momento dell’addio. Non c’è comunque una procedura automatica. Si innescherebbe un dibattito all’interno del partito. Qualora Biden dovesse ritirarsi invece dopo la convention, verrebbero consultati governatori e parlamentari del Partito Democratico prima di lasciare la scelta ai 483 membri del Democratic National Committee.

Chi possono essere i sostituti di Biden per le elezioni presidenziali

Già circolano i primi nomi dei sostituti che potrebbero correre al posto di Biden. Potrebbe trattarsi di Kamala Harris, attuale vicepresidente e già scelta come candidata alla vicepresidenza. La scelta più probabile ma non è detto. Grandi sostenitori di Biden che potrebbero entrare nella partita potrebbero essere i governatori Gavin Newsom, J.B. Pritzker, Andy Beshear e Gretchen Whitmer. Quello più quotato è Newsom, governatore della California. Whitmer, governatrice del Michigan, è diventata nota per aver contrastato Trump durante il periodo del covid-19. Pritzker governa l’Illinois, Shapiro la Pennsylvania. Ci sono poi il deputato della California Ro Khanna e la puntuale suggestione di Michelle Obama, ex first lady che da anni respinge l’ipotesi.