È morto Ciccio Catanzariti, parlamentare calabrese e sindacalista

È morto Ciccio Catanzariti, parlamentare calabrese e sindacalista

Il Quotidiano del Sud
È morto Ciccio Catanzariti, parlamentare calabrese e sindacalista

Già sindaco di Platì e parlamentare comunista, è morto Ciccio Catanzariti: una vita spesa per le lotte contadine

E’ morto Ciccio Catanzariti, già sindaco di Plati, parlamentare comunista (fu eletto deputato alle elezioni politiche del 7 giugno 1972 con 38.770 voti preferenza, primo degli eletti calabresi dopo il capolista onorevole Pietro Ingrao), segretario regionale della CGIL e, successivamente, dirigente del partito Socialista. Si iscrisse al PCI nel 1948. Ed entrò nelle file del movimento sindacale dapprima come corrispondente del Patronato INCA, quindi segretario della Camera del Lavoro di Platì.

Fu incaricato di dirigere nel 1952 il più forte e combattivo sindacato di categoria della provincia reggina, la Federbraccianti. Quindi, dal 1958 al gennaio 1967, segretario responsabile della Camera Confederale del Lavoro di Reggio Calabria. Al 1º Congresso Regionale, tenutosi a Crotone nel febbraio del 1967, viene eletto Segretario Regionale della CGIL calabrese, carica ricoperta sino al maggio del 1972. Membro del Consiglio Generale della CGIL nazionale, eletto al congresso di Bologna del 1965 e riconfermato in quello di Livorno del 1969.

Contestualmente all’attività sindacale, svolse l’attività politica nel PCI per il quale fu eletto consigliere comunale a Taurianova (RC) nel 1958, primo degli eletti comunisti. Così come primo degli eletti comunisti diventò consigliere comunale di Reggio Calabria nel 1964. Fu sindaco di Platì (RC) dal 1960 al 1964 e dal 1972 al 1976.

Partecipò alle elezioni politiche del 1963, come candidato alla Camera dei Deputati, nella circoscrizione calabrese, ed ottiene 15.681 voti di preferenza, senza essere eletto. Fu successivamente eletto deputato alle elezioni politiche del 7 giugno 1972 con 38.770 voti preferenza (primo degli eletti calabresi dopo il capolista on. Pietro Ingrao). Non partecipò alle elezioni politiche del 1976 da candidato, concludendo la campagna elettorale per il PCI in Piazza Duomo a Reggio Calabria.

Tornò successivamente all’attività sindacale chiamato al Congresso di Rimini del 1977 presso l’ufficio di segreteria confederale. Responsabile del Centro Studi Economici Sociali Legislativi, Presidente dell’ETLI (ente turistico lavoratori italiani) della CGIL calabrese, quindi Presidente regionale dell’INPS.
Nel 1985 lasciò il PCI e decide, assieme al gruppo dei Quaderni Calabresi guidati dall’avvocato Francesco Tassone, di partecipare alle elezioni regionali con il Movimento Meridionale Calabria. Successivamente aderisce al PSI ed in disaccordo con la decisione dello scioglimento del Partito rimane socialista, riformista e meridionalista, aderendo, dopo la diaspora, a diversi tentativi di ricostruire una forza socialista autonoma (Partito Socialista Riformista, lista dei sei garofani, Costituente Socialista infine SDI).

Fu anche giornalista pubblicista sin dal 1978, collaborando con diversi quotidiani, riviste e periodici. Viveva a Reggio Calabria sin dal 1958. Il suo nome resterà legato indissolubilmente alla lotte popolari del dopoguerra, quando nella sua Plati inizio guidando le lotte per il lavoro, per diventare poi un punto di sicuro riferimento per i braccianti, le gelsominaie, i contadini dell’intera provincia di Reggio Calabria e dell’intera Regione.

Il Quotidiano del Sud.
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