I garanti dei detenuti: “Le carceri sono un inferno, ma la politica ci ha fatto l’abitudine”

RMAG news

Samuele Ciambriello, portavoce della conferenza nazionale dei Garanti territoriali delle persone private della libertà personale, cosa ne pensa dei comunicati di Nordio di ieri sulle carceri?
Faccio un ultimo appello al Ministro, al Governo e in particolare alla maggioranza. Abbiamo bisogno immediatamente di misure, anche temporanee, volte ad alleggerire la popolazione carceraria. Lo ribadiremo anche nell’incontro che una nostra delegazione avrà con il Ministro il prossimo 7 agosto. Le carceri sono un ospizio dei poveri, ma anche in questo momento una polveriera a miccia corta. La politica si è assuefatta all’inferno che stanno vivendo sia i detenuti che la polizia penitenziaria. Bisogna intervenire ora con gli investimenti per tutto il personale che gravita nelle carceri. Ho notato anche che nei comunicati manca il riferimento ai suicidi. Ma un suicidio ogni tre giorni merita attenzione qui e adesso. Noi non abbiamo bisogno di nuovi istituti penitenziari, di nuove sanzioni penali, di uno Stato securitario, ma di uno Stato sociale che tuteli i diritti e la dignità di tutti, compresi i detenuti.

Però ci sono diversi finanziamenti.
Nola: 1200 persone, un finanziamento di 45 milioni deliberato otto anni fa e ancora devono costruire il carcere. Poggioreale, 14 milioni per la ristrutturazione di 4 padiglioni. Da 10 anni, solo nel 2024 è partita la ricostruzione di un padiglione. Sono tempi lunghi e in politica sono i tempi delle terre promesse, delle promesse non mantenute.

Tra le misure si parla della liberazione anticipata di Giachetti, dell’amnistia, di indulto.
Io adesso vorrei una misura per liberare i 7.954 reclusi che hanno un residuo pena al di sotto di un anno e non hanno reati ostativi. Invece di snellire le uscite dal carcere, il decreto carceri fa tutto il contrario. Non lo dico io, lo hanno sottolineato i magistrati di sorveglianza che, criticando il provvedimento, hanno evidenziato come avranno più lavoro e la risposta alle istanze dei detenuti sarà più lenta. Per quanto riguarda amnistia e indulto: lo sconto di ulteriori 30 giorni si può fare subito, già nel decreto carceri, mentre le altre due misure potrebbero essere adottate a media scadenza per chi deve scontare meno di due anni di carcere. E poi vorrei ribadire che non sarebbero una resa dello Stato, sono previste dalla nostra Costituzione. E già applicate 14 volte.

Ieri mattina Forza Italia ha fatto una conferenza stampa: Tajani ha detto che la pdl Giachetti non serve più.
Bene le visite in carcere annunciate, ma per questo tipo di politica, tra il dire e il fare c’è sempre di mezzo il mare, qualche volta tra il dire e il fare ci vorrebbe il coraggio di andare oltre.

Ha letto l’editoriale di Travaglio che dice che non c’è un problema di sovraffollamento in Italia?
Questa veramente è un’offesa alla ragione e alla verità dei fatti e dei numeri. Travaglio dovrebbe sapere che 3.000 detenuti hanno fatto ricorso ai magistrati e i magistrati, non i garanti, hanno riconosciuto una situazione di trattamenti inumani e degradanti. Per questo i detenuti sono stati risarciti o hanno avuto una diminuzione della pena. Le parole di Travaglio sono davvero populismo mediatico.

Ieri è stata la giornata più calda dell’estate. Come si vive questo inferno in carcere?
Aumentato i tentativi di suicidio, perché il caldo soffocante diventa un fattore di stress significativo, insieme alla mancanza di sistemi di ventilazione, e alla circostanza scandalosa di prevedere l’ora d’aria dalle 9 alle 11 e dalle 13 alle 15. In più la mancanza di spazi comuni adeguati e la struttura stessa delle celle possono accentuare il senso di claustrofobia, di isolamento. Per questo noi chiediamo che ci siano le celle aperte, che i blindi tutta la notte restano aperti, perché altrimenti è veramente stressante quello che c’è. In questo periodo, oltre a tutto questo, c’è la sospensione delle attività educative, scolastiche, ricreative, che privano i detenuti di importanti momenti di svago, di apprendimento, quindi aumenta il senso di noia e frustrazione.

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