In Tunisia torturano gli avvocati: l’ultima vergogna degli amici di Meloni

RMAG news

Dopo la catena di arresti di avvocati avvenuta nei giorni scorsi in Tunisia, ieri si è saputo che uno degli avvocati arrestati è stato torturato. Si chiama Mahadi Zagrouba. E’ stato lui stesso a dichiararlo, comparendo per un interrogatorio in un’aula di tribunale.

Ha denunciato le torture, ha anche detto i nomi dei torturatori, poi è caduto a terra ed è entrato in coma. Evidentemente il malore è conseguenza delle torture. Ora è in ospedale, piantonato. Il capo della “Lega dei diritti umani” della Tunisia, Bassam Tripi, ha dichiarato di aver visto personalmente il segno di torture brutali sul corpo dell’avvocato.

Il ministero dell’Interno, e lo stesso presidente della Tunisia, Kais Saied, hanno negato le torture. Sostengono che è un’invenzione dell’avvocato che cerca di “coprire le sue colpe che sono state dimostrate”.

L’avvocato non è stato ancora processato e dunque non si capisce bene come sarebbero state dimostrate queste colpe. Che in ogni caso sarebbero quelle di avere reagito all’arresto immotivato. L’arresto è stato compiuto facendo irruzione nella sede della camera penale di Tunisi.

In Tunisia esiste un gruppo di avvocati molto battaglieri che difendono i diritti umani e in particolare i diritti dei migranti e delle persone che cercano di arrivare in Italia e in Europa. Il regime non sopporta questi avvocati che si frappongono alla politica repressiva di Saied. Saied è al potere dal 2019, quando vinse le elezioni.

Poi nel 2021 soppresse il Parlamento sostenendo che era formato da una élite di corrotti (per noi italiani questi argomenti sono ben conosciuti: per fortuna finora nessuno però è riuscito a sopprimere il Parlamento. Abbiamo scritto: finora).

L’Europa ha inviato una nota preoccupata al governo di Tunisi, chiedendo chiarimenti. L’Italia no. Continua a trattare il governo-canaglia della Tunisia come un governo amico, e lo finanzia e lo blandisce. Non è per niente preoccupata della sorte degli avvocati tunisini. Figuratevi dei migranti, catturati e deportati nel deserto!