Mancano autisti e infermieri, a Cosenza ferme le ambulanze nuove

Mancano autisti e infermieri, a Cosenza ferme le ambulanze nuove

Il Quotidiano del Sud
Mancano autisti e infermieri, a Cosenza ferme le ambulanze nuove

COSENZA – Le nuove ambulanze arrivate nei mesi scorsi in Calabria sono rimaste in buona parte parcheggiate per mancanza di personale. E il nuovo sistema operativo introdotto con il numero unico 112 mostra le sue prime falle. Come quella rimasta sottotraccia nelle scorse settimane. Un importante danno fisico ai cavi Tim ha mandato in tilt il sistema per oltre un’ora, telefoni muti. Questione che non si è potuta risolvere neanche mettendo in servizio la centrale di backup in Lombardia.

I concorsi per autisti e infermieri congelati, quelli per i medici in realtà trasformati in stabilizzazioni e la guerra interna che si sta scatenando nel 118 calabrese sembrano non promettere un’estate tranquilla. Da un lato il problema sollevato a Pasqua dall’avvocatura regionale sulla “delega in bianco” firmata dall’allora commissario di Azienda zero, De Salazar, all’Asp di Cosenza, dall’altra i sospetti interni sulle procedure di affidamento per l’acquisto delle ambulanze. Due questioni che hanno un effetto immediato: i mezzi nuovi in larga parte restano fermi e il personale che continua a mancare.

A ribadirlo è anche Saverio Ferrari, delegato del Sindacato medici italiani all’Asp di Catanzaro. «Un servizio nato per soccorrere tempestivamente (8 minuti in area urbana e 20 minuti in area extraurbana) in questi 15 anni è stato massacrato, depauperato, distrutto dalla politica calabrese senza distinzione di colore. È stata una corsa a chi poteva fare peggio ed effettivamente individuare un vincitore è umanamente impossibile. Gli episodi di malasanità sono ormai all’ordine del giorno con tempi di soccorso divenuti vergognosi (anche 40/45 minuti in area urbana) eppure nessuno mette mano per risolvere il vero ed unico problema del 118 e cioè la carenza di personale medico». Ma a mancare sono anche infermieri e autisti, con conseguenze chiare.

«Al grave danno per la salute dei calabresi – insiste Ferrari – al momento si sta aggiungendo, a mio parere, la beffa di spese inutili come l’acquisto di decine di ambulanze ed automediche che si trovano parcheggiate nelle varie sedi delle Pet e di un sistema operativo che dovrebbe essere utile per una migliore gestione dei soccorsi». Spese che «dopo vari mesi non hanno portato alcun miglioramento alla tempistica degli interventi». La situazione, dunque, «con l’arrivo dell’estate peggiorerà ancora per la carenza del personale che rimane l’unico vero problema da risolvere».

Il Quotidiano del Sud.
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