Marco Balich, chi è il gran cerimoniere delle Olimpiadi corteggiato dalla politica: “Sindaco di Venezia? Non chiudo la porta”

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A fare il suo nome era stato tra gli altri Arrigo Cipriani, il patron del celebre “Harry’s Bar” di Venezia, luogo emblematico in Piazza San Marco frequentato da Ernst Hemingway e cantato da Paolo Conte. A fare il sindaco di Venezia ci vedeva bene “quello che ha organizzato venti cerimonie olimpiche. Ha relazioni internazionali, ed è un veneziano vero”. Si chiama Marco Balich, gran cerimoniere. Oltre i Giochi anche Paralimpiadi, 13 Giochi Regionali dai Panamericani agli Asiatici, i Mondiali di calcio del Qatar. Prima ancora tour per Pink Floyd e Rolling Stones. A Venezia si vota l’anno prossimo per le Comunali.

“Non credo di essere pronto psicologicamente ai compromessi della politica, ma non ho chiuso la porta”, ha detto al Corriere della Sera, lo stesso giornale che aveva raccolto l’idea di Cipriani, ma non si esprime a livello politico. Non parteggia. Niente destra o sinistra. “Esistono ancora le etichette? Direi con chi ama la città. È un dovere preservarla e anzi rilanciarla. Quando ero piccolo c’erano il ciabattino, l’artigiano, e 120 mila abitanti. Oggi mi spezza il cuore vedere le maschere vendute a 2 euro”.

Chi è Marco Balich

Una traccia comunque la segna: quando l’intervistatore gli chiede se dovessero proporgli le cerimonie dei Giochi invernali di Milano-Cortina 2026: “Chiunque lo farà, credo debba parlare della fortuna di avere l’Italia come casa e della salvaguardia della natura. E raccontare ai giovani chi erano Garibaldi, i partigiani, gli eroi della nostra storia”. Figlio di un avvocato e di una professoressa d’inglese alla Ca’ Foscari. Ha studiato al liceo Marco Polo, a 17 anni si è trasferito a Chicago per studio. Faceva il dj alle feste di Gianni De Michelis, il ministro socialista famoso anche per il suo pamphlet Dove andiamo a ballare questa sera? Guida a 250 discoteche italiane. Ha fondato dieci anni fa il Balich Wonder Studio, 320 milioni di fatturato nel 2022, 240 assunti tra Milano, Dubai e Riyadh.

Non ha disdegnato l’idea del ticket d’ingresso a 5 euro a Venezia: in appena otto giorni il Comune ha guadagnato 723mila euro, la quota d’incassi prevista per i primi tre mesi di sperimentazione. “Sono a favore del freno al sovraffollamento turistico. Seguirei il modello svizzero, con ingresso unico magari di 20 euro che vale tutto l’anno”. E ha osservato come all’Italia manchi un museo della moda. “All’Italia manca soprattutto la capacità di fare squadra. Anziché organizzare una sola fiera del vino ne fa quattro!”. Idee che potrebbero stare in un programma politico.

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