Putin ordina esercitazioni su armi nucleari tattiche al confine ucraino: la risposta alle “provocazioni occidentali”

RMAG news

La Russia condurrà esercitazioni per testare l’uso di armi nucleari tattiche. La richiesta è arrivata direttamente dl presidente Vladimir Putin al ministero della Difesa, guidato da Serghei Shoigu. A riportarlo oggi è l’agenzia stampa russa Ria Novosti, che cita fonti della Difesa.

Le esercitazioni nucleari russe

L’esercitazione che coinvolge truppe posizionate vicino al confine con l’Ucraina, precisa il Ministero, “è finalizzata a mantenere la prontezza dei militari e degli equipaggiamenti per l’uso in combattimento di armi nucleari tattiche al fine di garantire l’integrità territoriale e la sovranità della Federazione Russa in risposta alle dichiarazioni provocatorie e alle minacce di funzionari occidentali”.

Che le esercitazioni nucleari siano una risposta ai partner occidentali dell’Ucraina lo chiarisce poi il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov: “Le esercitazioni sulle armi nucleari tattiche sono una risposta alle dichiarazioni occidentali circa l’invio di truppe in Ucraina. È una spirale di tensione senza precedenti e richiede misure speciali”.

Le parole di Macron e i “no” degli alleati

Il riferimento è ovviamente alle parole pronunciate dal presidente francese Emmanuel Macron, che soltanto pochi giorni fa era tornato ad evocare la possibilità di inviare soldati occidentali in Ucraina. “Se la Russia dovesse sfondare la linea del fronte, e se ci fosse una richiesta da parte dell’Ucraina, cosa che oggi non avviene, allora dovremmo legittimamente porci la domanda”, aveva detto Macron.

Parole che avevano trovato il “no” piuttosto compatto degli stessi alleati di Kiev e di Parigi, con le uniche piccole aperture arrivate dai Baltici, i più vicini al fronte di guerra e alla stessa Russia. Intervento diretto escluso anche dall’Italia tramite il ministro della Difesa Guido Crosetto: “La nostra posizione non cambia. Abbiamo sempre detto che l’Ucraina andava aiutata in ogni modo possibile e lo stiamo facendo, ma abbiamo anche sempre escluso un intervento diretto nel conflitto dei nostri militari”, aveva sottolineato sabato in una intervista al Corriere della Sera il co-fondatore di Fratelli d’Italia.

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