Ronnie Cutrone in mostra a Napoli: chi era il discepolo di Andy Warhol, la pop art al Maschio Angioino

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A Napoli aveva già esposto: era il 1982, alla galleria di Lucio Amelio. Ronnie Cutrone è rimasto famoso, nella storia della pop art, per la sua sintesi tra personaggi dei cartoons e l’influenza dell’estetica pubblicitaria, i mass media e i continui rimandi alla bandiera americana. Uno stile riconoscibile. Le sue opere tornano a Napoli, in una retrospettiva a lui interamente dedicata. “WHAT A … KRAZY LIFE!” sarà ospitata – ingresso gratuito, dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 14:00 alle 17:00 – dal 18 maggio al 4 agosto al Maschio Angioino. Un’esposizione ideata e prodotta da Matteo Lorenzelli per lorenzelli arte, in collaborazione con BlackArt e Black Tarantella e con il Comune di Napoli e l’Università degli Studi di Napoli L’Orientale.

La retrospettiva è curata da Roberto Borghi, Ivan Quaroni, Luca Palermo e Carla Travierso. 24 opere di diversa dimensione. Un’occasione per ripercorrere l’intera carriera dell’artista newyorkese dagli inizi degli anni ’80 fino al 2010. “Un modo per osservare la natura umana e porre l’accento sulle implicazioni sociali e politiche”. Cutrone è morto nel 2013, era nato nel 1948 a New York City. È stato per un decennio circa assistente di Andy Warhol. È stato definito maestro della “New Pop Art”. Apparteneva alla prima generazione di artisti americani la cui educazione visiva e la cui ispirazione si era nutrita tra televisione, miti di Hollywood, pubblicità, musica rock e mass media.

“Secondo me Graffiti e Neo Pop sono stati l’ultimo movimento artistico del XX secolo – spiegava in un’intervista a Giovanni Iovane citata su lorenzelliarte.com -Abbiamo dipinto per noi stessi e per i nostri amici nei locali e nelle strade. Non ci furono restrizioni, abbiamo dipinto per amore, e tutto è permesso in amore e in guerra. L’energia fu straordinaria. Una nuova energia allo stato naturale da cui si sviluppò un nuovo movimento artistico. Si formò un nuovo linguaggio, una sorta di stenografia per una nuova generazione svezzata con la pop, la musica e la televisione. Una stenografia globale per il nuovo cambio di artisti e idee, chiamato Transavanguardia in Europa, questa decorativa critica sociale visse nella visione periferica di tutti quelli che soggiornavano nelle metropoli del mondo. Un nuovo look entrò nella coscienza sociale dalle mura del ghetto, sulle carrozze sfreccianti della metropolitana per finire anche nei musei”.

Chi era Ronnie Cutrone

Cutrone studiò alla School of Visual Art di New York dal 1966 al 1970, entrò in contatto con le avanguardie artistiche newyorkesi. Fu assistente di Warhol negli anni di più grande ispirazione del genio della pop art. Contribuì attivamente alla realizzazione di molte opere. Rimase impressa la sua partecipazione allo spettacolo “Exploding Plastic Inevitable”, in cui ballò sul palco con i Velvet Underground e Nico, la band di Lou Reed e John Cale, altro prodotto della Factory warholiana.

Alla mostra saranno esposti alcuni dei lavori della serie dei “Quilt”, che vedono personaggi dei fumetti ricamati sulle tradizionali trapunte americane, come nel caso di “The Phantom” (1996); una selezione di opere come “Crusade” (2005), in cui le forme di un rossetto e di un proiettile vengono accostate a evocare la loro inaspettata somiglianza e il ciclo delle “Red Cross” (2002), croci dipinte su tela; l’opera “Birden“, realizzata sulla bandiera italiana proprio in occasione della mostra presso la galleria partenopea di Lucio Amelio; l’ultima opera realizzata in Italia, “Off the Rack, By the Slice, Mix&Match” (2010), realizzata per una personale a Milano.

Le opere di Ronnie Cutrone sono parte di collezioni di istituzioni internazionali come il Whitney Museum e il Museum of Modern Art di New York, il Museum of Contemporary Art di Los Angeles, il Boijmans Van Beuningen Museum di Rotterdam, il Ludwig Museum di Colonia ed altre importanti gallerie e musei in tutto il mondo, tra cui la collezione d’arte contemporanea della Reggia di Caserta. Le sue opere, inoltre, sono parte delle collezioni private di Cindy Crawford, Elle McPherson, Naomi Campbell e Claudia Schiffer.