Salvini torna a corteggiare Vannacci, telenovela in ottica Europee: “Linciato dalla sinistra, è un uomo libero”

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La telenovela tra Matteo Salvini e Roberto Vannacci continua. Il leader della Lega e il generale dell’esercito, sospeso e sotto indagine per alcune presunte malversazioni durante il suo soggiorno in Russia, proseguono un lungo “tira e molla” in ottica elezioni europee.

Se nella sua ospitata di martedì sera a ‘Belve’ il vicepremier e ministro dei Trasporti del Carroccio aveva avanzato dubbi su una possibile candidatura di Vannacci, nuovo “eroe” dell’ultradestra italiana a suon di sparate contro omosessuali, ambientalisti e movimenti “woke”, parlando “ragionamenti in corso” nel Carroccio e prendendo le distanze dalle tesi omofobe del militare, oggi Salvini fa una nuova retromarcia e appare più possibilista.

Salvini apre a Vannacci candidato con la Lega

Salvini pur restando ambiguo spiega in una intervista a Libero, concessa dopo il “no” della Camera mercoledì alla mozione di sfiducia nei suoi confronti per i rapporti con Russia Unita, il partito di Vladimir Putin, che “condivide buona parte delle idee e del progetto” di Vannacci, che “stima e conosce”. Non tutto, però: “Mi chiedono se gli omosessuali sono un problema e io rispondo: no, quando mai, siamo nel 2024, sono per la libertà di pensiero, di parola, di impresa e di amore”.

Rispetto all’intervista a ‘Belve’ di Francesca Fagnani, questa volta però Salvini appare più aperto ad una candidatura del generale: “Un uomo del suo valore, linciato dalla sinistra per aver scritto un libro, mi piacerebbe che condividesse le nostre battaglie a Bruxelles, è un uomo libero. Manca ancora qualche giorno al deposito delle liste, sarà un valore aggiunto”, le parole che sembrano una decisa apertura al militare autore di “Il mondo al contrario”. E a proposito di ‘fatiche letterarie’, il leader della Lega annuncia anche un suo di libro: si chiamerà “Controvento”.

Il “progetto” del generale Vannacci

Quasi in risposta, nello stesso giorno Vannacci concede l’ennesima intervista ad un quotidiano, in questo caso siamo su La Stampa di Torino, dove parla apertamente della sua volontà di “scendere in campo” alle Europee.

Ma perché una persona che molto probabilmente prende un sacco di voti non dovrebbe essere in lista?”, dice infatti il generale, che però non scioglie le riserve sulla Lega. “Ci sono state interlocuzioni con vari politici. Non ho deciso, devo ancora portare a maturazione le mie valutazioni”, le sue parole.

Chiari anche i suoi obiettivi politici e personali. Vannacci infatti spiega di voler candidarsi in Europa per “essere protagonista, vorrei avere un ruolo di primo piano, non fare la comparsa”.

Quindi politicamente si definisce “pragmatico” e come esempio cita la sua lotta “all’ambientalismo ideologico, a tutte le regole prese sull’onda dell’Armageddon globale che si sono inventati”, come ad esempio “l’idea sostituire tutte le macchine con l’elettrico entro il 2035. Se ci fosse la possibilità di interferire con queste decisioni, perché no? Oppure il nucleare: io sono favorevole, non ci sono tante alternative per l’approvvigionamento energetico, la stessa Unione Europea ha inserito il Nucleare all’interno della tassonomia verde”.

Quanto alla dissociazione di Salvini sulle sue  tesi sugli omosessuali, Vannacci evoca di fatto un mezzo complotto ai suoi danni. “Gli hanno fatto commentare la solita frase estrapolata dal mio libro, “cari omosessuali non siete normali”. La normalità di cui scrivo ha una connotazione statistica: chi non si riconosce nell’eterosessualità è una minoranza, ha gusti diversi dalla maggioranza”.

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