Spid per accedere ai siti per adulti dal 2025: cosa prevede la nuova normativa Agcom sui minorenni

RMAG news

Servirà lo Spid per guardare i contenuti porno online? Diciamo di sì, ma non del tutto. Di fatto Agcom ha servito delle linee guida: i controlli per accedere ai siti per adulti, hard, a luci rosse avverranno tramite software installati su smartphone o pc oppure via internet. E non servirà necessariamente lo Spid: l’Autorità non ha imposta nessuna tecnologia o documento in particolare. Ha lasciato libertà di decisione alle singole organizzazioni. Qualcosa comunque dovrebbe cambiare a partire dall’anno prossimo.

L’Agcom (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) ha adottato una misura per verificare l’identità di chi dal 2025 vorrà accedere ai siti porno. Per verificare che siano effettivamente maggiorenni gli utenti che entreranno in contatto con “materiale sensibile e dannoso”. L’accesso quindi avverrà dopo l’identificazione dell’età. La misura nasce nel settembre del 2024, quando l’Agcom ha approvato un nuovo schema di regolamento che stabiliva modalità tecniche per accertare l’età degli utenti. Il provvedimento di “age assurance” o “verifica dell’età” era stato adottato in attuazione del decreto Caivano, la legge del 13 novembre 2023, n.159, scaturita dalle notizie di abusi sessuali di gruppo spesso con al centro minorenni.

Il porno online ai minorenni e il decreto Caivano

In uno di questi episodi, a Palermo, uno dei ragazzi intercettato faceva proprio riferimento a una scena vista dai siti hard. ““Se ci penso mi viene lo schifo – si leggeva nell’ordinanza – perché eravamo cento cani sopra una gatta, una cosa così l’avevo vista solo nei porno, eravamo troppi e sinceramente mi sono schifato un poco, però che devo fare la carne è carne”. Dopo quello di Palermo era emerso anche l’episodio di Caivano, a Napoli, al Parco Verde, dove due cuginette minorenni erano state vittime di stupri di gruppo in diverse occasioni.

La ministra alla Famiglia, alla Natalità e alle Pari Opportunità Eugenia Roccella aveva detto di voler vietare la pornografia ai minori. Parte del decreto quindi prevedeva l’obbligo da parte dei siti di verificare l’età degli utenti. “L’abbiamo fatto – ha spiegato a Repubblica la commissaria Agcom Laura Aria – per attuare una legge nazionale, che si riferiva ai soli siti porno. Abbiamo visto però che anche l’Europa, nel regolamento Digital Services, prevede l’obbligo di verifica dell’età a tutela dei minori e si appresta a pubblicare linee guida di adeguamento”.

Che cosa prevede la proposta Agcom

Al centro della misura porno, gioco d’azzardo e scommesse. I siti dovranno rispettare la privacy degli utenti, il Gdpr e il Digital Services Act. La verifica dell’età si svolgerà in un processo strutturato in più fasi, pur con un modello di “doppio anonimato”. Dimostrando di essere maggiorenni si potrà accedere ai contenuti grazie a una sorta di “certificato di maggiore età”. Una delle ipotesi può essere la Carta d’Identità elettronica e l’It Wallet. I fornitori dovranno assicurare dei meccanismi di gestione dei reclami per rispondere alle eventuali contestazioni degli utenti. L’Agcom ha inviato il testo del regolamento all’organo competente dell’Unione europea affinché venga esaminato e valutato in base alle normative europee, l’esame e la risposta dureranno 180 giorni.

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