‘Stati Uniti d’Europa’, il Tar dà ragione alla Lista Pannella: ammesso alle Europee il simbolo della Rosa nel pugno

RMAG news

Alla fine il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio (Tar) ha dato ragione alla Lista Pannella ed ha ammesso alle prossime elezioni Europee, il simbolo della Rosa nel Pugno con la scritta Stati Uniti d’Europa. La controversia legale con il Viminale è nata nel momento in cui gli uffici elettorali del Ministero degli Interni avevano escluso tale simbolo perché poteva confondere gli elettori. Il motivo? In ‘gara’ per l’imminente sfida alle urne, c’è la lista – ‘di scopo’ – Stati Uni d’Europa che vedrà insieme + EuropaItalia Viva, il Partito Socialista ItalianoVolt (e anche Clemente Mastella, visto che tra i candidati figura la moglie Sandra Leonardo). Ma i due simboli sono graficamente diversi e la Rosa nel Pugno è stata presentata per prima ben cinque anni fa, in occasione delle ultime elezioni Europee nel 2019.

‘Stati Uniti d’Europa’, il Tar dà ragione alla Lista Pannella: ammesso alle Europee il simbolo della Rosa nel pugno

Questa la nota del Partito Radicale: “Nella giornata di ieri (l’altro ieri per chi legge, ndr) il TAR ha riammesso il simbolo della Lista Marco Pannella sconfessando la decisione di escluderla presa dal Ministero sostenuto dalla Corte di Cassazione. Oggi (l’altro ieri per chi legge,ndr) non c’è stato un organo di informazione che abbia fatto il proprio dovere, o meglio, ottemperato ad un obbligo. Questo conferma ciò che le sentenze della Corte europea dei diritti dell’Uomo e del Consiglio di Stato hanno accertato: la Lista Pannella e il Partito Radicale sono esclusi dal dibattito pubblico. Confermando che la censura non era un escamotage pannelliano ma una realtà. L’abolizione dell’ordine dei giornalisti e la messa a gara del servizio pubblico sono riforme non più rinviabili“.

Riforma della Rai e abolizione dell’Ordine dei giornalisti

A ribadire il concetto è stato il Segretario del Partito Radicale, Maurizio Turco. Ecco quanto scritto e pubblicato su Facebook: “Nella giornata di ieri (l’altro ieri per chi legge, ndr) il TAR ha riammesso il simbolo della Lista Marco Pannella sconfessando la decisione di escluderla presa dal Ministero sostenuto dalla Corte di Cassazione. Oggi (l’altro ieri per chi legge, ndr) non c’è stato un organo di informazione che abbia fatto il proprio dovere, o meglio, ottemperato a un obbligo. Questo conferma ciò che le sentenze della Corte europea dei diritti dell’Uomo e del Consiglio di Stato hanno accertato: la Lista Pannella e il Partito Radicale sono esclusi dal dibattito pubblico. Confermando che la censura non era un escamotage pannelliano ma una realtà. L’abolizione dell’ordine dei giornalisti e la messa a gara del servizio pubblico sono riforme non più rinviabili“.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *