Tassazione conti deposito: cosa sapere

Tassazione conti deposito: cosa sapere

Il Quotidiano del Sud
Tassazione conti deposito: cosa sapere

Il conto deposito è sicuramente uno degli strumenti di investimento più noti e, per questo motivo, è molto importante sapere come funziona, quali tipologie esistono e, soprattutto, quali tasse vi si applicano. La nostra guida è dedicata proprio alla comprensione di queste caratteristiche e parte dalle definizioni di base, addentrandosi fino al fondamentale argomento della tassazione.

Cos’è e come funziona un conto deposito

Prima di proseguire, è necessaria una precisazione fondamentale: il conto deposito non è un conto corrente, ma si appoggia a un conto corrente tradizionale, permettendo di ottenere un rendimento sui risparmi. È una forma molto semplice di gestione del denaro, ma segue delle regole molto precise. Anzitutto, sono consentite solo due tipologie di operazioni: i prelievi e i versamenti nei confronti del conto corrente di appoggio. A seconda del tipo di contratto, le somme potrebbero essere vincolate per un certo periodo di tempo.

Esistono, infatti, due categorie di conto deposito. Il conto deposito non vincolato, o libero, permette di disporre sempre e comunque delle somme depositate. Può essere quindi adatto a chi, pur non volendo semplicemente accontentarsi di un conto corrente tradizionale, non ritiene sicuro bloccare la somma depositata per un determinato lasso di tempo.

Il conto deposito vincolato, invece, prevede lo svincolo delle somme depositate solo al momento della scadenza del contratto pattuita con la banca, che può variare da un minimo di 3 a un massimo di 60 mesi. A fronte di questo vincolo, la banca garantisce un tasso di rendimento più vantaggioso, rispetto a quello del prodotto non vincolato.

Le somme, naturalmente, possono essere svincolate in qualsiasi momento, ma l’estinzione anticipata comporta l’applicazione del tasso corrisposto sul conto base per tutto il periodo di giacenza dei fondi.

Come si apre un conto deposito?

Per aprire un conto deposito, bisogna naturalmente essere titolari di un conto corrente classico, che funge da appoggio e permette di effettuare le operazioni di trasferimento del denaro, alimentando così il conto destinato al risparmio. Qualora si volesse avere un’idea più chiara, usufruendo degli strumenti online per calcolare il proprio rendimento, si può facilmente fare una simulazione in modo da poter scegliere il prodotto più adatto alle proprie esigenze.

Per l’apertura di un conto sono richiesti i seguenti documenti: la carta d’identità, il codice fiscale e l’Iban del conto di appoggio. È possibile aprire un conto deposito in una filiale, attraverso call center, ma anche online, da casa e senza dover dunque stampare nulla. Fatte queste introduzioni, è il momento di approfondire tutto ciò che riguarda la tassazione conto deposito: come funzionano gli oneri?

La tassazione

Per fornire un quadro più completo sul conto deposito, è necessario prendere in considerazione le spese da sostenere. Dal punto di vista dell’imposizione fiscale, infatti, la legge prevede due tipi di tasse: una ritenuta fiscale del 26%, applicata agli interessi riconosciuti sui depositi; e una imposta di bollo, pari allo 0,2% del denaro presente sul conto alla fine del periodo cui si riferisce il rendiconto, con una distinzione fra persone fisiche e giuridiche. I soggetti diversi dalle persone fisiche, infatti, hanno un tetto massimo di 14mila euro, mentre le persone fisiche non hanno alcun limite. A differenza di un conto corrente classico, che può prevedere o meno degli interessi, il conto deposito riconosce sempre degli interessi.

Quali sono le spese di gestione?

Per quanto riguardale spese di gestione, esistono molte proposte di conti deposito che non prevedono alcuna spesa di apertura, chiusura o gestione, definiti dunque “a zero spese”. Sulla base di queste considerazioni, dunque, le spese di un conto deposito sono sicuramente minime e si possono ridurre alle imposte.

Un ragionamento leggermente diverso va fatto per i conti deposito vincolati, poiché va valutata una possibile spesa in forma di minor interesse, per l’eventuale svincolo anticipato delle somme depositate. Nella maggior parte dei casi questa somma, prevista dal contratto, equivale alla sola perdita degli interessi maturati. Partendo dal presupposto che, si è sempre liberi di estinguere anticipatamente le partite vincolate in ogni momento, bisogna valutare che l’estinzione anticipata comporta l’applicazione del tasso corrisposto sul conto base per tutto il periodo di giacenza della somma.

Gli interessi

Chiudiamo il nostro focus sulla tassazione dei conti deposito facendo il punto anche sugli interessi, uno degli argomenti che richiede più attenzione. Gli interessi sono la remunerazione che il correntista si vede riconoscere per aver depositato il proprio denaro in banca. Esistono interessi attivi e passivi. I primi vengono corrisposti dalla banca ai correntisti che hanno depositato il loro capitale. Qualora si tratti di un conto deposito libero, il tasso di interesse è quello base, qualunque sia la durata del tempo che si intendono mantenere le somme ferme. Nel caso di conto deposito vincolato, invece, il tasso d’interesse varia a seconda della durata del vincolo: più tempo si mantiene il denaro sul conto, più gli interessi sono vantaggiosi.

Calcolare gli interessi su una somma è semplice. Per fare un calcolo al netto di spese e tasse (che si detrarranno per avere il rendimento effettivo), basta moltiplicare il capitale per il tasso di interesse annuo, per il numero di anni o mesi per il quale si effettua il calcolo. Partendo dal presupposto che, come abbiamo anticipato, gli interessi attivi maturati sulle somme del conto deposito sono sottoposti a una ritenuta fiscale del 26%, per calcolare gli interessi netti si deve sottrarre, dopo aver ottenuto gli interessi lordi, sia la ritenuta fiscale del 26%, sia eventuali altre spese di gestione del conto.

A chi rivolgersi per aprire un conto deposito?

Santander offre le soluzioni IoPosso (conto deposito non vincolato) e IoScelgo (conto deposito vincolato), che rispondono alle diverse necessità dei clienti. Le principali caratteristiche del conto deposito Santander sono: fino a tre cointestatari, sicurezza garantita, somme immediatamente trasferibili tra i due prodotti, apertura facile e veloce anche da mobile, fino a tre conti di appoggio, possibilità di caricare mensilmente il deposito, pagamento trimestrale degli interessi su conto libero, capitalizzazione composta, zero spese di gestione.

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