Zerocalcare: “La politica per come la conoscevo si è esaurita, nel processo Ilaria Salis tutto già scritto”

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Qualche anno fa L’Espresso lo incoronò come “L’ultimo intellettuale”. Zerocalcare, il fumettista forse più noto in Italia per la sua opera, è noto anche per il suo impegno politico. “Continuo a spendermi per i temi più impopolari di questo Paese, come la difesa di Alfredo Cospito e Ilaria Salis. Anche se forse oggi lo faccio in forma più dialogante”, ha detto Michele Rech, questo il suo vero nome all’anagrafe, in un’intervista a Il Corriere della Sera alla vigilia della sua partecipazione al Salone del Libro di Torino 2024.

La sua ultima graphic novel è Quando muori resta a me (Bao Publishing). L’ispirazione è arrivata dopo aver visto Aftersun, il film della regista Charlotte Wells con Paul Mescal. “Le persone sono la somma delle loro esperienze, a volte anche di quelle delle generazioni che le hanno precedute. È difficile comprendere e descrivere qualcuno senza risalire indietro”.

Il suo impegno è puntuale negli ultimi tempi nel caso di Ilaria Salis: l’insegnante lombarda detenuta in Ungheria con l’accusa di aver aggredito dei militanti neonazisti nella Giornata dell’Onore che si tiene a Budapest. Sul caso di Ilaria Salis Zerocalcare illustra e racconta su Internazionale le strisce che stanno seguendo passo per passo il processo. “Dentro quell’aula ho percepito bene come non ci sia la possibilità di un processo democratico: tutto è già scritto. Non sapevo nulla della sua candidatura (alle elezioni europee, con Verdi e Sinistra, ndr), ma non credo ci fosse un modo diverso di procedere. Spero che vada bene. Poi non bisogna dimenticare che il processo non è solo contro di lei, bisogna aiutare anche le altre 18 persone imputate”.

Non è escluso che Zerocalcare al Salone non incroci il segretario della Lega e vice primo ministro del governo Meloni, Matteo Salvini. “Un conto sono le persone, un altro i personaggi che sfruttano il disagio della gente. Con le prime dialogo ogni giorno, anche con quelle che votano i secondi. Cerco di rapportarmi con loro e rispettarne l’opinione, ma non faccio un millimetro indietro. Anche se mi rendo conto che molte cose sono cambiate, nella mia vita e nella società. Un pezzo della politica per come la conoscevo si è esaurita, anche i centri sociali o non esistono più o hanno una funzione diversa”.

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