CPI: che cos’è la Corte Penale Internazionale. Poteri e funzioni

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La Corte penale internazionale (Cpi) dell’Aia ha richiesto un mandato d’arresto contro il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il ministro della Difesa Yoav Gallant, e per i tre leader di Hamas Yahya Sinwar, Mohammad Deif e Ismail Haniyeh, in relazione all’attacco a Israele da parte di Hamas del 7 ottobre 2023 e all’offensiva di Tel Aviv nella Striscia di Gaza. Israele non riconosce la giurisdizione della Cpi, così come non ne sono membri Stati Uniti, Cina e Russia. Ma, come per il mandato emesso dalla Cpi nel 2023 nei confronti del presidente russo Vladimir Putin, il destinatario potrebbe essere arrestato se si trovasse sul territorio di uno Stato aderente alla Corte.

La storia della CPI

Israele è coinvolta anche in un altro caso all’Aia, presso la Corte internazionale di giustizia (Cig), dove è chiamata a difendersi dalle accuse di genocidio a Gaza sollevate dal Sudafrica. La Cig è il massimo organo giudiziario delle Nazioni Unite, si è riunita per la prima volta nel 1946 quando il mondo emergeva dalla Seconda guerra mondiale e giudica casi tra nazioni. Si tratta spesso di controversie sui confini terrestri e marittimi, nonché di disaccordi sull’interpretazione dei trattati internazionali. La Cpi è attiva invece dal 2002 con l’obiettivo di porre fine all’impunità globale per le atrocità.

Le differenze con la Corte Internazionale di Giustizia

A differenza della Cig, cerca di ritenere penalmente responsabili gli individui di genocidio, crimini di guerra e crimini contro l’umanità. La Cpi ha un’indagine in corso sul conflitto israelo-palestinese risalente all’ultima guerra a Gaza. Israele afferma che la Corte penale internazionale non abbia giurisdizione perché i palestinesi non appartengono a uno stato sovrano indipendente. La Cpi è stata istituita per perseguire figure di alto livello accusate di coinvolgimento in crimini. L’anno scorso ha emesso un mandato di arresto nei confronti del presidente russo Vladimir Putin, accusandolo di responsabilità personale per il rapimento di bambini dall’Ucraina.