Dengue, maxi focolaio a Fano: “Oltre 100 casi, 800 kit sono pochi, usate maniche lunghe e zanzariere”

RMAG news

Più di un centinaio i casi di contagio da Dengue a Fano, nella provincia di Pesaro-Urbino, nelle Marche. Si tratta di una malattia infettiva che causa febbre per via delle punture di zanzare africane Aedes Aegypti. Altri sintomi sono forti mal di testa, dolori muscolari e articolari, nausea e vomito, irritazioni della pelle. A inizio settembre era stato tracciato il primo caso autoctono in Italia del 2024, nell’area di Brescia. La situazione è costantemente monitorata e “sotto controllo”. Previsto domani un incontro di aggiornamento con il Ministero e l’Istituto Superiore di Sanità al quale parteciperanno rappresentanti regionali e territoriali.

A dare notizia del maxi focolaio la Regione in una nota. Altri dieci casi sono probabili. In via di accertamento altri casi ancora che negli ultimi giorni hanno presentato una sintomatologia compatibile con quelli della Dengue. Il focolaio di Fano è il più grande in Italia per casi autoctoni di trasmissione, non legati a trasmissioni avvenute all’estero. Giovedì si riunirà di nuovo, dopo un primo incontro nei giorni scorsi, il Gruppo Operativo Regionale per le Emergenze Sanitarie (GORES), un gruppo tecnico formato da esperti di varie discipline che si occupa anche di eventi sanitari epidemici.

Che cos’è la Dengue

La dengue è causata da quattro virus molto simili (Den-1, Den-2, Den-3 e Den-4). È trasmessa agli esseri umani dalle punture di zanzare, l’africana Aedes Aegypti che noi in Italia non abbiamo. La zanzara tigre può essere un vettore. La malattia causa febbre nel giro di cinque o sei giorni dalla puntura di zanzara, febbre anche alta accompagnata da mal di testa acuti, dolori attorno e dietro agli occhi, forti dolori muscolari e alle articolazioni, nausea e vomito, irritazioni della pelle che ricordano il morbillo. Può provocare febbre molto alta accompagnata da emorragie interne che possono essere letali. “Non esiste un trattamento specifico per la dengue – si legge sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità – , e nella maggior parte dei casi le persone guariscono completamente in due settimane”. Non si trasmette da persona a persona, il contagio avviene attraverso la puntura quindi le precauzioni e le indicazioni da seguire servono a difendersi per l’appunto dalla puntura. Il caso mette in allerta gli esperti. A inizio 2024 si era parlato molto della Dengue per la situazione emergenziale che era emersa in Sudamerica.

Le misure e le indicazioni della Regione Marche

Le farmacie stanno distribuendo un kit con dieci larvicidi, uno spray repellente e una pennetta disinfettante a prezzo calmierato. Il comunicato fa appello alla cittadinanza a prendere precauzioni come indossare indumenti con maniche e pantaloni lunghi, preferibilmente di colore chiaro, e di utilizzare zanzariere alle finestre e di usare repellenti efficaci. Ha anche invitato i cittadini a liberare vasi e ciotole per gli animali domestici dall’acqua stagnante. Sul territorio sono state posizionate delle trappole per zanzare, “per definire la consistenza della popolazione in grado di trasmettere il virus e l’eventuale infettività”. Gli insetti catturati saranno esaminati presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale Umbria e Marche.

 

Casi Dengue nel fanese: situazione monitorata e sotto controllo – Disponibili nelle farmacie comunali i kit di protezionehttps://t.co/0uh08t4Xh5

— Regione Marche (@RegioneMarcheIT) September 30, 2024

“Per prevenire la malattia – si legge nella nota della Regione – che è trasmessa unicamente dalle zanzare, sono state messe in atto tutte le misure di Sanità Pubblica previste. Come da indicazione del Dipartimento di Prevenzione della AST, il Comune di Fano ha effettuato la disinfestazione su tutta l’area urbana di Fano ed è avviato un intervento per eliminare le larve. Inoltre è partita una campagna informativa per sensibilizzare la popolazione residente su come eliminare le zanzare nei giardini e nelle aree private. Va eliminata l’acqua stagnante dei vasi e delle ciotole degli animali”.

L’ultimo bollettino del ministero sulla Dengue

L’ultimo bollettino settimanale del ministero della Salute, pubblicato giovedì 16 settembre, riportava al 24 settembre 500 casi in Italia, tra cui 436 legati a viaggi all’estero e 64 autoctoni. Al momento non c’è alcuna vittima. Appelli degli epidemiologi sollecitano a non sottovalutare l’insorgenza di casi autoctoni e focolai, conseguenza dell’allungamento di stagioni calde sempre più calde e sempre più lunghe, da contrastare con disinfestazioni. Secondo alcuni i casi sono molti di più di quelli tracciati, i kit distribuiti a Fano sono largamente insufficienti ed è necessario il vaccino.

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