Naufragio dello yacht: i giornali ci raccontano tutto delle 7 vittime, ma nulla dei mille migranti morti nel 2024

RMAG news

Giorni fa è arrivato a Lampedusa un ragazzo del Gambia. Sbarcato da un mercantile. Ha raccontato di essersi salvato da un naufragio al largo della Tunisia. Non solo lui. Un’altra decina di migranti in fuga dall’Africa sono stati ripescati da un altro mercantile che forse li ha riportati in Tunisia. 45 invece sono rimasti in fondo al mare. Non ne sentiremo più parlare. Erano diretti in Italia. Quando sono partiti erano una sessantina, ne è arrivato uno solo. Gli altri 59 sono finiti nei dati di Ferragosto del ministero degli Interni sulla diminuzione degli sbarchi. Ovvio, no? Se muori non sbarchi. Per noi italiani questo è un successo.

Due giorni fa invece è affondato uno yacht a poche centinaia di metri dalle spiagge di Palermo. Una tromba d’aria maligna. Come la mano di un gigante ha spezzato l’albero e ha spinto la barca lunga quasi sessanta metri sul fondo del mare, a 50 metri di profondità. È arrivato uno yacht amico, poi i pescatori, poi la capitaneria di porto, gli elicotteri, le motovedette, i radar. Ha portato in salvo, per fortuna, 16 persone. Sei però sono rimaste intrappolate nelle cabine e sono morte. Stanno cercando coi sommozzatori di recuperare i corpi. C’era solo un bambino sullo yacht. Lo hanno tirato a bordo di una barca che era ancora vivo. Si è salvato. Meno male. In questi casi i bambini sono i primi ad affogare. Nel gommone affondato in Tunisia c’erano una quindicina di bambini. Ora dormono tutti in fondo al mare, come nella canzone di De Andrè, quella del Sand Creek.

C’è una differenza tra le due tragedie? Beh, i giornali nel caso dello yacht hanno parlato di strage. Di solito per i gommoni si parla di naufragio. Poi non sempre si parla di naufragio. Spesso non si parla di niente. Righe bianche. Voi sapevate della sciagura al largo della Tunisia? No, non lo sapevate. Sapevate che da gennaio ad oggi sono morti in mare, davanti all’Italia, una decina di turisti. Tantissimi. Sapete quanti migranti sono morti, da gennaio? 1071. Sapete chi erano i sette morti a Palermo? Se avete letto i giornali sì. Conoscete nomi e cognomi, vite, biografie e affetti. È giusto. È un modo serio di fare informazione. Sette morti sono sette morti, e sono persone, non numeri. I giornalisti devono raccontarle. Sapete dirmi un nome dei 1071, o almeno dei 45 più recenti? Mi dicono: tu stai facendo demagogia. No, amici miei, questa non è demagogia, è informazione. La demagogia è quando ti dicono: “Abbiamo ridotto gli sbarchi. Abbiamo respinto i taxi del mare”. Vero? Forse. Avete ridotto i morti? No. Aumentati. Ecco, questo è populismo, non il mio.

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