Autonomia differenziata: la Campania avvia l’iter per il referendum

Autonomia differenziata: la Campania avvia l’iter per il referendum

Il Quotidiano del Sud
Autonomia differenziata: la Campania avvia l’iter per il referendum

Autonomia differenziata: il Consiglio regionale della Campania ha approvato la proposta di referendum per abrogare la riforma Calderoli.

Con una netta maggioranza di voti (36 a favore, 9 contrari e una sola astensione), il Consiglio regionale della Campania ha approvato la proposta di referendum per abrogare la legge sull’autonomia differenziata, in base all’articolo 75 della Costituzione e alla legge n.352/1970. Il presidente del Consiglio regionale, Gennaro Oliviero, ha annunciato che la Campania inviterà le altre Regioni italiane a seguire il suo esempio, avviando così un percorso referendario che potrebbe coinvolgere fino a cinque Regioni italiane guidate da governi di orientamento progressista. Emilia-Romagna, Sardegna, Puglia e Toscana potrebbero presto seguire l’esempio della Campania.

Il voto favorevole è stato supportato dai gruppi di centrosinistra, compreso il M5s, nonostante la sua opposizione alla Giunta regionale, che ha ritirato emendamenti per “senso di responsabilità”. Tuttavia, a livello nazionale, il partito di Azione, guidato da Calenda, si è distanziato dalla campagna referendaria. Su 46 presenti in aula, 35 hanno detto sì, con 9 contrari e una astensione. Ad essere approvato è stato in primis il quesito referendario che propone l’abrogazione totale della riforma Calderoli.

LE DICHIARAZIONI DEL GOVERNATORE VINCENZO DE LUCA

Il dibattito in Aula ha visto l’opposizione del centrodestra campano, accusato di strumentalizzare il referendum per fini politici. Il governatore Vincenzo De Luca ha respinto queste critiche, denunciando la riforma Calderoli come un errore che ha diviso il Paese, e ribadendo che l’obiettivo è ripristinare l’armonia nazionale. Il governatore Vincenzo De Luca ha enfatizzato l’importanza di questa iniziativa come difesa dell’unità nazionale, sottolineando che la decisione non è motivata da mere considerazioni politiche, ma dalla volontà di ripristinare un dialogo responsabile e di correggere questo errore storico:  «La riforma del titolo V è stato un errore drammatico. È stata una scelta di debolezza ed opportunismo; scelta fatta a maggioranza, un errore che ha creato un precedente e l’attuale governo ripete quell’errore». Ma il presidente della Campania non vuole “una crociata referendaria”: «Dobbiamo ritrovare i canali di un dialogo responsabile, è di questo che c’è bisogno».

AUTONOMIA DIFFERENZIATA: LE VOCI DEI GOVERNATORI

Il governatore pugliese Michele Emiliano ha aggiunto voce al coro dei critici, definendo l’autonomia differenziata una “guerra di tutti contro tutti”, mentre il presidente della Calabria, Roberto Occhiuto, ha espresso preoccupazioni sul finanziamento dei Livelli essenziali di prestazione nelle trattative con il governo centrale: «Il mio auspicio è che Forza Italia non voti, in Consiglio dei ministri e in Parlamento, alcuna intesa con singole Regioni se prima non saranno interamente finanziati i Livelli essenziali di prestazione, e se non ci sarà la matematica certezza che determinate intese possano produrre danni al Sud». Timori ai quali il segretario Antonio Tajani risponde rafforzando la proposta dell’Osservatorio sull’autonomia differenziata escludendo accordi che possano penalizzare il Sud: «Non sarà un gruppo di studio ma una struttura politica che dovrà fare valutazioni politiche ed eventuali iniziative qualora ci fossero distrazioni nell’applicazione della riforma».

Il percorso verso il referendum abrogativo dell’autonomia differenziata si configura come una sfida cruciale per l’unità del Paese, destinata a catalizzare ulteriori dibattiti e confronti politici nelle prossime settimane, coinvolgendo diverse Regioni italiane e mettendo in discussione le politiche regionali di decentralizzazione.

Il Quotidiano del Sud.
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